Citroën C4 Picasso
I MOTORI
La Citroën C4 Picasso, rimasta in listino per quasi quindici anni, è stata venduta soprattutto con propulsori a gasolio. Solo pochi automobilisti italiani hanno optato per i motori a benzina, dunque oggi la stragrande maggioranza degli annunci riguarda gli esemplari turbodiesel. Grande diffusione ha in particolare il 1.600, che è stato venduto anche in una versione microibrida denominata e-HDI e successivamente BlueHDi, prima di lasciare la scena, nell’ultimo periodo, a un più ecologico 1.5. In alternativa c’è anche un due litri, reperibile in due configurazioni, da 150 o 163 CV. Questo propulsore è talvolta abbinato a un cambio automatico a otto marce EAT-8, ben più efficiente del robotizzato ETG-6 associato invece al turbodiesel 1.6. Tra le rare C4 Picasso a benzina, sono particolarmente interessanti quelle equipaggiate dal tre cilindri 1.2 THP, sorprendentemente a suo agio su un’auto di questa stazza.
PRO E CONTRO
Pur senza raggiungere i livelli della Grand Picasso, versione allungata a sette posti, la Citroën C4 Picasso vanta una notevole abitabilità, specie se si pensa che la sua lunghezza è di soli 443 cm. Tutti e cinque gli occupanti godono di una comoda sistemazione e hanno la possibilità di regolare individualmente il proprio sedile. La qualità della vita a bordo della C4 Picasso non si esprime però soltanto in centimetri. Il confort di marcia beneficia anche della straordinaria luminosità e dell’accurata insonorizzazione dell’ambiente, oltre che della taratura tipicamente francese dell’assetto, che risparmia ai passeggeri buona parte degli scossoni. Nell’impiego quotidiano si apprezza anche la disponibilità di tanti vani portaoggetti, che aiutano a tenere l’abitacolo in ordine. A proposito di ordine, ce ne vorrebbe di più sul volante, che ospita tanti comandi disposti in maniera un po’ caotica. Lo sterzo, infine, ha il difetto di risultare un po’ troppo leggero e poco comunicativo nella guida.