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Citroën Grand C4 Picasso
Come lascia intuire il nome, la Citroën Grand C4 Picasso è la variante di maggiori dimensioni della C4 Picasso. L’aumento degli ingombri permette a questa monovolume di trovare spazio per una terza fila di sedili, che fa salire a sette il numero dei posti a bordo, contro i convenzionali cinque della sorella compatta. La Grand C4 Picasso è stata prodotta in due generazioni. La prima, lanciata nel 2006, ristilizzata nel 2010 e rimasta in produzione fino al 2013, svolge oggi un ruolo piuttosto marginale sul mercato dell’usato. Ben più diffusa è infatti la seconda serie, costruita su un più moderno pianale modulare e facilmente riconoscibile per l’adozione di far anteriori più sottili e sdoppiati, oltre che per la sottile calandra cromata che attraversa tutto il frontale. Un elemento di continuità tra queste due Citroën è invece rappresentato dall’ampiezza delle superfici vetrate e in particolare dalla notevole estensione del parabrezza. Il cristallo si protende fin sopra la teste del pilota e può essere comunque schermato con le alette parasole. Un altro elemento distintivo delle Grand C4 Picasso è poi la plancia, che ospita la strumentazione in posizione centrale.
I MOTORI
Nel corso degli anni, la Citroën Grand C4 Picasso è stata proposta con motori sia a gasolio sia a benzina, ma quest’ultimo tipo di alimentazione non ha mai incontrato i favori del pubblico italiano. Di conseguenza a popolare le inserzioni sono per lo più gli esemplari turbodiesel. Tra le unità a gasolio la più comune è l’1.6 e-HDI, in versione cosiddetta microibrida, rinominata BlueHDi nell’ultimo periodo. L’alternativa è il due litri, disponibile in due configurazioni, da 150 o 163 CV. Questo propulsore si trova abbinato anche a un cambio automatico a otto marce Eat-8, ben più gradevole del robotizzato Etg-6 proposto invece sul turbodiesel di cilindrata inferiore.
PRO E CONTRO
L’asso nella manica della Citroën Grand C4 Picasso è la straordinaria abitabilità in rapporto agli ingombri esterni. Nella sua categoria è infatti praticamente impossibile trovare un’auto altrettanto accogliente per sette passeggeri. A fare la differenza è proprio la terza fila, cui si accede abbastanza agevolmente. Ottima l’accoglienza per gli occupanti della seconda fila, composta da poltrone singole. Centimetri a parte, sulla Grand C4 Picasso merita in generale un plauso la qualità della vita bordo. Si viaggia infatti in un ambiente silenzioso e ben ammortizzato, oltre che molto luminoso. Apprezzabile è anche la presenza di tanti vani portaoggetti e di tutti gli accessori che possono rendere più piacevole e rilassante un lungo viaggio. L’impostazione turistica traspare, come rovescio della medaglia, dallo sterzo: l’assistenza elettrica lo rende, infatti, poco comunicativo. Oltre a risultare sempre un po’ troppo leggero tra le mani, quasi evanescente, il volante ospita un gran numero di tasti e comandi a rotella che richiedono un minimo di apprendistato per essere usati senza distrazioni.
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I MOTORI
Nel corso degli anni, la Citroën Grand C4 Picasso è stata proposta con motori sia a gasolio sia a benzina, ma quest’ultimo tipo di alimentazione non ha mai incontrato i favori del pubblico italiano. Di conseguenza a popolare le inserzioni sono per lo più gli esemplari turbodiesel. Tra le unità a gasolio la più comune è l’1.6 e-HDI, in versione cosiddetta microibrida, rinominata BlueHDi nell’ultimo periodo. L’alternativa è il due litri, disponibile in due configurazioni, da 150 o 163 CV. Questo propulsore si trova abbinato anche a un cambio automatico a otto marce Eat-8, ben più gradevole del robotizzato Etg-6 proposto invece sul turbodiesel di cilindrata inferiore.
PRO E CONTRO
L’asso nella manica della Citroën Grand C4 Picasso è la straordinaria abitabilità in rapporto agli ingombri esterni. Nella sua categoria è infatti praticamente impossibile trovare un’auto altrettanto accogliente per sette passeggeri. A fare la differenza è proprio la terza fila, cui si accede abbastanza agevolmente. Ottima l’accoglienza per gli occupanti della seconda fila, composta da poltrone singole. Centimetri a parte, sulla Grand C4 Picasso merita in generale un plauso la qualità della vita bordo. Si viaggia infatti in un ambiente silenzioso e ben ammortizzato, oltre che molto luminoso. Apprezzabile è anche la presenza di tanti vani portaoggetti e di tutti gli accessori che possono rendere più piacevole e rilassante un lungo viaggio. L’impostazione turistica traspare, come rovescio della medaglia, dallo sterzo: l’assistenza elettrica lo rende, infatti, poco comunicativo. Oltre a risultare sempre un po’ troppo leggero tra le mani, quasi evanescente, il volante ospita un gran numero di tasti e comandi a rotella che richiedono un minimo di apprendistato per essere usati senza distrazioni.
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