Citroën Xsara

La Citroën Xsara è la vettura con cui la Casa transalpina ha presidiato il segmento C a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Dietro il nome Xsara, peraltro, si cela una gamma tra le più articolate mai viste in listino. Il debutto della versione berlina a due volumi e mezzo e a cinque porte risale al 1997, mentre nel 1998 sono state presentate la Xsara coupé a tre porte e la Xsara station wagon, conosciuta anche come Break. A completare l’offerta è poi arrivata l’anno successivo la Xsara Picasso, una monovolume che nel tempo ha riscosso un notevole successo ed è rimasta in vendita un po’ più a lungo delle sorelle. Non c’è quindi da stupirsi che la maggior parte delle inserzioni riguardi proprio questa versione. Lunga 427 cm e caratterizzata da una carrozzeria meno squadrata di quella di tante rivali, la Xsara Picasso ha un abitacolo a cinque posti che ospita i passeggeri su poltrone singole. I sedili anteriori hanno comodi braccioli e tavolinetti sul retro, in perfetto stile aeronautico. Quelli posteriori sono ripiegabili, ribaltabili in avanti e asportabili facilmente. Quello centrale può inoltre trasformarsi in un tavolino e scorrere longitudinalmente per 14 centimetri.

I MOTORI
La Citroën Xsara è stata proposta con un ampio assortimento di motori. I vari propulsori sono in grado di esaltare ogni lato della personalità delle molteplici varianti prodotte. Partendo dalle unità a benzina, il tranquillo 1.4 è per esempio la scelta giusta per un impiego prevalentemente urbano, mentre il 1.6 16V si presta meglio a un uso misto. Passando al gasolio, si trovano unità 1.9 di vecchia generazione accanto a motori Hdi a iniezione diretta ben più piacevoli e performanti. Tra loro spicca in particolare il 1.6 Hdi, offerto nell’ultimo periodo di produzione, che assicura un ottimo compromesso tra efficienza e prestazioni.

PRO E CONTRO
Concentrando l’attenzione sulla Citroën Xsara più diffusa, ovvero sulla Picasso, è facile indicare nella generosa abitabilità il suo pregio principale, seguito a ruota dalla praticità. Il posto di guida è ampio e l’unica nota un po’ stonata viene dalla corona del volante molto inclinata in avanti. Apprezzabile è invece la posizione del cambio, che si trova a portata di mano, nella parte alta della plancia, poco sotto la strumentazione centrale. Un altro plauso va alla capacità di carico. Il bagagliaio è molto ampio, con un volume utile di ben 550 litri e una larghezza di 116 centimetri, mentre profondità e altezza sono all’incirca di 60 centimetri. Peccato solo che il lunotto spiovente impedisca di caricare gli oggetti più alti. Sparsi qua e là ci sono anche utili vani portaoggetti, due dei quali si trovano pure sotto i piedi dei passeggeri posteriori. L’ampiezza delle superfici vetrate rende l’ambiente luminoso e facilità la visibilità. Il confort è molto elevato, grazie all’insonorizzazione e al molleggio. L’assetto ha una taratura turistica, che non invita alla guida sportiva, specie su quegli esemplari che sono privi di controllo elettronico della stabilità. L’Esp, infatti, è utile a tenere a bada un retrotreno vivace e non stabilissimo, che allarga a volte in modo vistoso.
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