Come va. Su strada la Outback ha reazioni lente, prevedibili e omogenee, alla portata di tutti i guidatori,
che vanno di pari passo con una certa maneggevolezza. Buona, nel complesso, la sicurezza con cui ci si muove su ogni tipo di fondo, fuoristrada incluso, dove dimostra di arrampicarsi con piglio deciso e di saper incassare, senza colpo ferire, buche e dossi. Per quanto riguarda l'impianto frenante, la station giapponese ha dimostrato grande resistenza alla fatica, e non teme la prova sulle superfici ad aderenza differenziata. Peccato solo che gli spazi d'arresto su fondo asciutto non siano granché. Lo sterzo, pur non essendo un comando particolarmente affilato, offre comunque discrete caratteristiche di prontezza, precisione e progressività, intonandosi bene allo spirito turistico di questa Subaru. Molto buona anche la dotazione degli Adas: di serie c'è tutto ciò che serve e anche qualcosa in più, con la combinazione
di regolatore di velocità attivo e assistente al mantenimento della traiettoria che permette di raggiungere la guida assistita di livello 2. In marcia, il Lineartronic a variazione continua da otto marce (virtuali) offre una maggiore corrispondenza fra regime del motore e velocità effettiva rispetto al passato, almeno finché non s'insiste troppo sull'acceleratore.
Pregi. Il confort è da riferimento sia perché alle orecchie dei passeggeri giungono pochi decibel sia per le sospensioni, che hanno una buona capacità di filtrare le buche. Inoltre, c'è grande agio è notevole,
in tutte le direzioni: si viaggia (quasi) comodi anche in cinque.
Difetti. Gli spazi d'arresto su fondo asciutto sono un po' lunghi. Detto questo, l'impianto sopporta piuttosto bene le frenate ripetute. Per quanto riguarda le prestazioni, invece, non è certo la wagon con cui cercare lo sprint al semaforo: meglio prendersela con tranquillità.