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Ford Capri
Quasi quasi ritorno (elettrica)

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C’era una volta la Mustang d'Europa. Linee carismatiche, carrozzeria coupé e un nome evocativo di bellezza: una miscela calibrata per fare breccia nel Vecchio continente, dove - siamo nella seconda metà degli anni 60 - l'Ovale Blu cercava ancora la propria dimensione. C'era una volta, insomma, la Capri: una Ford ideata per distinguersi, che colpiva alla pancia. E il cui distillato concettuale, assieme forse al nome, si appresta a tornare a distanza di oltre 50 anni.

Arriverà nel 2024. Indovinate un po', lo farà su un modello elettrico, il secondo realizzato dal costruttore americano con l'aiuto della Volkswagen, grazie alla condivisione del pianale Meb della famiglia ID. Premessa: dalla Casa, per ora, nessuno ha ufficializzato il Capri-bis. Eppure, in tanti sono pronti a scommettere su questa scelta dal sapore rétro, che - chiariamo subito - non preannuncia alcun remake. La nuova creatura, infatti, avrà poco o nulla da spartire con la coupé che dal 1969 al 1986 ha generato tre serie dal carattere iconico; sarà, invece, una crossover derivata dalla Explorer (quella a batteria, non la grande Suv termica), pressoché identica sotto il profilo tecnico, ma dai lamierati più "atletici", che dovrebbe essere presentata a cavallo tra il 2023 e il 2024, per essere lanciata sul mercato dopo l'estate successiva.

Quasi quasi ritorno (elettrica)

La scelta del nome. Allora, perché chiamarla Capri? In attesa di spiegazioni, si va per ipotesi. La più ovvia è che, essendo sempre più difficile imporre nomi di nuovo conio in un panorama automobilistico tanto affollato (e l'alternativa più semplice, ma banale, è rifugiarsi in sigle alfanumeriche piuttosto asettiche), la Ford abbia deciso di pescare nel proprio heritage. O, meglio, di continuare a farlo: perché già con la Puma del 2019, poi con la nuova Bronco e, in ultimo, con la Explorer Bev, la Casa ha seguito la stessa logica, oltre ad aver confermato, in più occasioni, l'intenzione di prolungare questo trend.

Occhi rivelatori. La formula funziona, dunque non si cambia. Va anche detto, per la verità, che al momento l'unico indizio concreto che porta al nome Capri è un dettaglio stilistico, emerso da un teaser diffuso nel marzo dell'anno scorso, quando la Ford ha annunciato piani e obiettivi della propria strategia sull'elettrico in Europa. Nell'immagine figuravano le sagome di nove Bev in arrivo entro il 2024, tra cui la Puma a batteria (attesa anch'essa nella seconda metà dell'anno venturo), una sport utility di taglia media (la Explorer) e una terza vettura, genericamente identificata come "sport crossover". La cui firma luminosa non appare tracciata a caso e, in ciascuno dei fari, abbozza due elementi circolari, richiamando gli iconici gruppi ottici della coupé anni 70-80.

Binario tedesco. Di sicuro, il design avrà un'impronta Ford molto marcata, come si è già visto sulla Explorer, che ha aperto un nuovo capitolo stilistico per la Casa. Ciò detto, questa crossover va comunque inquadrata partendo dalla base tecnica, che - come anticipato - è di provenienza Volkswagen. Il naturale parallelismo con la famiglia ID, dunque, ci porta a sostenere che la Capri starà alla Explorer come la ID.5 sta alla ID.4, anche se è lecito immaginare differenze estetiche più marcate. La Capri - comunque la si voglia definire, Suv-coupé oppure crossover-coupé - avrà un profilo dinamico e, perciò, un Cx migliore, a beneficio dell'autonomia: un dettaglio che però, al pari di altri dati tecnici, finora la Ford non ha svelato, neppure per la sorella Suv già presentata.

Quasi quasi ritorno (elettrica)

Batterie e autonomia. Volendo procedere sul doppio binario Wolfsburg-Colonia (base europea del costruttore americano), se per la Explorer possiamo al momento ipotizzare un'offerta strutturata, in scia alla ID.4, su due tagli di batteria, da 52 e da 77 kWh netti, per un range tra i 350 e 500 chilometri, la Capri, in virtù del suo posizionamento superiore, potrebbe puntare, proprio come la ID.5, unicamente su accumulatori da 77 kWh, comune denominatore di una gamma declinata in versioni con uno o due motori.

Dimensioni. E l'abitabilità? Spesso le derivazioni coupé implicano sacrifici in tema di spazio interno e capacità di carico, con rare eccezioni: la ID.5, vicina alla ID.4 nelle misurazioni, è tra queste. Non possiamo, però, dare per scontato che ciò valga anche per le due elettriche Ford. Le quali si differenzieranno, oltre che nello stile, anche per la taglia: mentre la Explorer si ferma a 4,46 metri di lunghezza, la sua omologa sportiveggiante graviterà attorno ai 4,60. Presumibilmente mantenendo un interasse di pari misura (2,76 metri), capace di generare interni pratici e ariosi. L'abitacolo rappresenta l'incognita minore.

Interni e prezzo. Aprendo le portiere della Capri, non ci aspettiamo una veduta tanto diversa da quella offerta dalla Explorer, dove un touch screen verticale da 15" catalizza lo sguardo come una calamita. L'effetto scenico del grande schermo multimediale, centro di comando dell'infotainment Sync move, non metterà però in secondo piano alcune soluzioni votate alla praticità: dal doppio slot per gli smartphone al grande vano sotto il bracciolo nel quale si potrà riporre anche un laptop da 15". Casomai, la seconda Ford su base Meb potrebbe variare leggermente le finiture degli arredi, in virtù della sua natura un po' più sofisticata rispetto alla sorella Suv. Aspettiamoci, in tal senso, riverberi anche sul listino. Se la Explorer parte da meno di 45 mila euro, per la Capri ne dovrebbero servire da 2 a 5 mila in più.

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