Ricordate le fuoristrada compatte degli anni 80 e 90? Daihatsu Feroza, Mitsubishi Pajero Pinin, Suzuki Vitara e simili avevano finito per creare un genere e quelle che abbiamo visto da noi erano soltanto una parte del gruppo. Ebbene, a decenni di distanza stanno tornando, con o senza batteria, anche se con dimensioni più adeguate ai tempi. D'altra parte, in varie porzioni del globo (America e Asia in primis) spopolano già da tempo modelli sui quattro metri e mezzo pensati per chi ama avventurarsi lontano dall'asfalto senza dover mettere da parte la fruibilità quotidiana. Nulla che porti in direzione delle fuoristrada dure e pure, ma auto con carrozzerie boxy, ottime capacità off-road e livelli di confort molto elevati. Insomma, un'evoluzione di quelle "scatole" a ruote tassellate che, sul finire dello scorso millennio, hanno aperto la strada alla diffusione di massa delle Suv.
Negli States è nata la Ford Bronco Sport, dalla Germania arriverà la sorella minore di un'icona come la Geländewagen, ovvero la baby G, e pure l'Inghilterra non dovrebbe lasciarsi sfuggire l'occasione di lanciare una versione più piccola della Land Rover Defender. Spostandoci verso l'Asia (vero mercato chiave di queste vetture, ieri come oggi), in Cina sono nate tante proposte di questo tipo, come la Baic BJ300, la iCar 03 e la Fangchengbao Bao 5, un modello che presto potrebbe arrivare anche da noi. E pure dal Giappone (patria delle off-road anni 90) sono annunciate importanti novità, a partire da un'inedita Toyota che si posizionerà alla base della famiglia Land Cruiser. E che dovrebbe riportare in vita la sigla FJ, lettere che vanno dritte al cuore della tradizione fuoristradistica della Casa nipponica.

Telaio a longheroni. Dopo il lancio della Land Cruiser di nuova generazione, che oggi si chiama 250, la Toyota si appresta infatti ad ampliare ulteriormente l'offerta legata a questo nome. In Italia quasi non le conosciamo, ma vi sono diverse auto delle Tre ellissi nate per sporcarsi nel fango. Oltre alla citata 250 (vedere il fascicolo di maggio), ne esiste anche una seconda versione più lussuosa, la 300, destinata a mercati come quelli mediorientali e una terza, la 70, pensata per la savana e le zone più remote del pianeta. Non bisogna poi scordare che la Toyota resta un punto di riferimento anche nel mondo dei pick-up: basti pensare all'Hilux, proposto in diverse varianti (ora anche con propulsore ibrido), tra le quali c'è anche il piccolo Hilux Champ, una sorta di tela bianca con cui creare il veicolo perfetto per le proprie esigenze, specialmente quelle professionali. Abitacolo, powertrain e telaio a longheroni su cui montare svariate tipologie di cassone: una sorta di piattaforma modulare estremamente semplificata, che potrebbe fare da base anche alla baby Land Cruiser, ovvero la novità di cui parlavamo. Dettaglio tecnico che, oltre a renderla più economica da produrre rispetto a una vettura "unibody" (quindi con telaio e carrozzeria che sono un tutt'uno), le farebbe seguire la strada tracciata dalle altre Land Cruiser, storicamente legate all'architettura "body on frame".
Di certo la FJ - nome da poco depositato come marchio registrato - sarà a dir poco peculiare rispetto alle altre proposte del mercato. Quelle cinesi hanno infatti tutte scocca portante, come pure la Ford Bronco Sport e la baby Classe G, che nascerà sulla Mma, piattaforma nativa elettrica, ma multienergia. E la soluzione del telaio a longheroni non rappresenta certo un particolare trascurabile per gli amanti delle fuoristrada: avere carrozzeria e telaio separati consente prestazioni di livello più elevato in off-road e un migliore isolamento dell'abitacolo dalle sollecitazioni più importanti. Ovviamente, come già visto sulla Land Cruiser 250, anche la FJ introdurrà svariati accorgimenti pensati per migliorare il confort e la fruibilità quotidiana: doppio schermo per quadro strumenti e infotainment, rivestimenti di materiali pregiati e ricco pacchetto di Adas.
Aspettando il 2027. Come per ogni vera fuoristrada, poi, tecnologia, finiture e accessori sono soltanto un contorno del piatto forte, ossia il gruppo motopropulsore. Inizialmente si pensava che la FJ potesse essere la prima elettrica della famiglia, visto che nel 2021 tra le Bev mostrate in anteprima da Akio Toyoda alla stampa c'era anche una piccola fuoristrada che ricordava la Land Cruiser. Ma i tempi cambiano e l'elettrico, oggi, non è più l'unica strada verso il futuro (soprattutto per la Toyota). Così, pare che la FJ sarà offerta anche con una versione specifica del 2.7 aspirato 2TR-FE da 160 cavalli già impiegato su alcuni Hilux e su svariati mezzi commerciali. Un motore che, in realtà, potrebbe rivelarsi adatto soltanto per alcuni mercati, motivo per cui sui tavoli dei progettisti nipponici sono passate molte proposte, dal quattro cilindri turbobenzina da oltre 200 cavalli all'ibrido già visto su modelli come la RAV4. Certezze su questo fronte per ora non ve ne sono, ma per scoprire che cosa si nasconderà nel cofano della nuova Land Cruiser FJ non bisognerà attendere molto: voci di corridoio parlano di un debutto in Giappone tra fine anno e l'inizio del 2025. Per vederla in Europa, invece, bisognerà attendere almeno il 2027.
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