Si parla moltissimo di E-Car, nuova categoria di auto piccole, accessibili e poco inquinanti, possibilmente (ma non necessariamente) elettriche. Un progetto caldeggiato da tempo dall’ex ceo della Renault Luca de Meo e sostenuto anche dalla Commissione Europea, nato sul modello delle kei car giapponesi. Al momento, le E-Car sono poco più che un nome e una dichiarazione di intenti, una visione ancora priva di concretezza, numeri e specifiche tecniche. Concretezza che non manca però alla Dacia Hipster, appena presentata, che prova a proporre un’idea di come potrebbe svilupparsi questo nuovo segmento in Europa.

Le norme sulle kei car
Le piccole che vengono vendute in Giappone devono rispettare una serie di norme, stabilite ormai quasi trent’anni fa: lunghezza massima di 3,40 metri, larghezza di 1,48 e altezza di 2 metri. I motori termici non possono superare la cilindrata di 660 centimetri cubi e la potenza non deve superare i 64 CV (valore che si applica anche alle elettriche).
Le kei car più vendute
Nelle schede qui sopra, scopriamo quali sono le kei car di maggior successo (commerciale e non solo) in Giappone: e chissà che qualcuna di queste ultracompatte non trovi la strada per l'Europa... Per esempio, la Suzuki Vision e-Sky che sarà al Japan Mobility Show: il prototipo anticipa una citycar elettrica pensata per il mercato e per le regole giapponesi, ma che potrebbe potenzialmente inserirsi proprio nella futura lineup di E-Car.
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