Doveva morire, l'elettrico l'ha salvata. Dopo cinque generazioni fatte di alti e bassi, la Micra era destinata a entrare negli annali della Nissan, ma un italiano l'ha sottratta a un destino ormai segnato. È stato Luca de Meo, numero uno della Renault, che, dopo aver riportato in vita la R5 in chiave Bev, ha proposto agli alleati giapponesi di utilizzarla come base per creare un'erede della piccola cinque porte. Ai manager di Yokohama l'idea è piaciuta e l'hanno inserita nei loro programmi assieme a tanti altri modelli (elettrici e no) destinati ad arrivare sui mercati globali nei prossimi anni.
Tondeggiante. In totale, sono 30 le auto previste dal nuovo piano industriale The Arc, anche se poi, da noi, ne giungeranno soltanto sei: ad aprire le danze sarà la nuova Leaf, di cui vi proponiamo un'anteprima nelle prossime pagine. Che sarà seguita, tra le altre, dalla citata segmento B e dalle eredi di Juke e Qashqai. Notizia: saranno tutte costruite nel Vecchio continente. Dal Giappone non sono ancora arrivate conferme ufficiali sul nome della piccola derivata dalla Renault; tuttavia, apparirebbe quantomeno bizzarra la scelta di concludere la stirpe Micra con l'attuale generazione, che sarà l'ultima con motore termico. Con il passaggio all'elettrico, la cinque porte cambierà volto rispetto alla quinta serie, riproponendo lo stile tondeggiante della seconda e facendo evolvere i tratti somatici che ne hanno fatto la fortuna: fari a Led circolari, forme morbide e proporzioni che i clienti del modello riconosceranno subito.
			
136 CV e un retrotreno raffinato. Si configura così la ricetta stilistica della Bev nipponica, che si proporrà con una taglia adatta al traffico cittadino senza rinunciare a interni spaziosi. Il powertrain elettrico consentirà di liberare centimetri utili per i passeggeri, ma anche il bagagliaio sarà tutt'altro che sacrificato. Merito della piattaforma AmpR small portata al debutto dalla Renault 5: la parente giapponese condividerà tutto quello che c'è sotto il vestito (e anche parte della carrozzeria, visto che si parla dell'80% delle parti in comune), così come le linee produttive di Douai, nel Nord della Francia, dove nasceranno assieme alla loro sorellina ad alte prestazioni marchiata Alpine, la A290. A disposizione dei clienti della nuova Micra vi saranno almeno due tagli di batteria, un motore elettrico (anteriore) da 136 CV e un sistema sospensivo decisamente raffinato, considerando il segmento e la fascia di prezzo: l'architettura anteriore sarà di tipo MacPherson, mentre al posteriore è previsto un multilink. Per il retrotreno i tecnici del gruppo Renault-Nissan hanno previsto una seconda, più economica, opzione con ruote interconnesse: è il sistema che sarà impiegato sulla futura Twingo elettrica, ma che, a meno di sorprese e nonostante le voci che si rincorrevano, non dovrebbe trovare spazio sulla futura Micra.
Appuntamento (ancora) lontano. Capitolo batteria: saranno montati accumulatori con chimica all'ossido di litio nichel-manganese-cobalto capaci d'immagazzinare 40 o 52 kWh. La più capiente offrirà circa 400 chilometri di autonomia, mentre l'altra si fermerà attorno ai 300, ma con un'importante differenza nei listini. La ricarica in corrente continua arriverà a 100 kW, in modo da poter passare dal 15 all'80% dell'autonomia in mezz'ora. Per vedere la segmento B su strada bisognerà aspettare ancora un po', anche se forse potrebbe arrivare già l'anno prossimo.
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