Stesso prefisso, Proace, ma con la declinazione Max a identificare l’esordio della Toyota nel segmento dei veicoli commerciali grandi, con pesi totali a cavallo delle 3,5 tonnellate. La genesi del nuovo Proace Max segue la tradizione dei fratelli minori Proace, classe media, e Proace City, classe compatta, dato che è costruito da Stellantis in base agli accordi industriali fra il gruppo giapponese e quello franco-italiano. Riprende quindi le caratteristiche, recentemente aggiornate, della famiglia di modelli che ha nel Fiat Ducato il suo esponente più noto. Di questo riprende la carrozzeria, con il frontale personalizzato da alcuni tratti dello stile Toyota, e le principali caratteristiche tecniche, a cominciare dalla presenza di una versione elettrica con 420 km di autonomia massima. Le informazioni preliminari diffuse da Toyota permettono di concludere che la gamma di versioni sarà un poco più contenuta rispetto a quella dei cugini, ma che i motori diesel saranno confermati.

L’Hilux diventa mild. Al pari dei corrispondenti modelli Stellantis recentemente aggiornati, il Proace e il Proace City ricevono inediti frontali e un leggero incremento dell’autonomia complessiva sulle variantii elettriche, per un totale di 350 e 330 km rispettivamente. Si profilano novità anche per un veicolo da trasporto merci più squisitamente Toyota, il pick-up Hilux, del quale è stata annunciata, senza entrare in ulteriori dettagli, una variante con sistema ibrido leggero da 48V.
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