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Patenti speciali
Treviso, polo di eccellenza per la mobilità

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L’automobile è sinonimo di libertà, per tutti. Per le persone disabili, però, vale molto di più: significa integrazione, attività sociale e presenza nel mondo del lavoro. Per questo, la nostra legislazione ha previsto una serie di misure per favorire la mobilità individuale. Una delle più importanti, riguarda la possibilità di ottenere una patente speciale, che abilita alla guida di vetture opportunamente adattate (qui la nostra guida agli adattamenti). Per il suo rilascio è necessario superare una visita medica, effettuata da apposite commissioni presenti in ogni provincia italiana (qui la nostra guida alla patente speciale).

Primo simulatore. In quella di Treviso, opera una delle commissioni mediche più competenti a livello nazionale. “Tanti anni fa avevamo una vecchia Fiat 124, con il sedile sfondato, sulla quale dovevamo valutare i candidati alla patente F (la patente B speciale di allora, ndr). Capimmo che qualcosa andava fatta, così creammo un simulatore collegato a un computer per la valutazione dei dati”, debutta l’ing. Leopoldo Matarazzo, direttore della Motorizzazione di Treviso. Sulla scia di questa innovazione, la provincia veneta attrae nel corso degli anni molti candidati alla patente speciale, provenienti da tutta Italia: persone affette da gravi patologie motorie trovano qui la certezza di essere valutate in modo adeguato. “Poi allestimmo una BMW Serie 5 come simulatore”, continua Matarazzo, “collegandola a un pc per la rilevazione delle capacità residue dei candidati. Il modus operandi della nostra commissione è sempre stato ispirato dalla volontà di annullare quella che ritengo una sconfitta per l'intera società, ovvero non garantire una qualsivoglia forma di mobilità possibile a chiunque. Se il trasporto pubblico significa mobilità, il trasporto privato profuma anche di libertà”. Nella commissione, presieduta da Giovanni Gallo, opera, a fianco di Matarazzo, anche Giuseppe Tarantello, fisiatra specializzato in medicina legale.

Il Centro di mobilità a Pieve di Soligo. Il lavoro oggi si svolge anche in sinergia con altre realtà del territorio trevigiano, come il Centro di Mobilità di Pieve di Soligo, la Dal Bo Mobility e la Fadiel, aziende specializzate negli allestimenti per la guida, e l’autoscuola Alpi. Un polo, che nel raggio di 30 km offre alle persone affette da disabilità motorie anche gravi l’assistenza e gli strumenti necessari per il conseguimento della patente speciale. Il Centro di Mobilità di Pieve di Soligo, dell’associazione La Nostra Famiglia, è inserito all'interno di un servizio di riabilitazione per pazienti con cerebrolesioni acquisite. “Nel 2004 è stato attivato il servizio del centro di mobilità, per la valutazione delle capacità di guida delle persone disabili”, spiega il direttore del Centro, Paolo Boscarato. “L'iniziativa nasce grazie a un protocollo d’intesa tra il gruppo FCA, il ministero dei Trasporti, la ULSS n.2, il Comune di Pieve di Soligo, la Provincia di Treviso e l’associazione La Nostra Famiglia. L‘accordo prevedeva la realizzazione di un circuito per le prove di guida e la fornitura, da parte di FCA e del suo programma dedicato Autonomy, di auto adattate (messe a disposizione dagli allestitori autorizzati da FCA, quali Fadiel, Guidosimplex, Handytech e Kivi, ndr) e di un simulatore di guida. Oltre che la presenza di un ingegnere della motorizzazione, in occasione delle valutazioni finali”. Da allora, nel centro opera un nutrito staff tecnico (composto da fisiatra, neurologo, fisioterapista, oculista, psicologo e ingegnere) che dal 2004 ha valutato circa un migliaio di persone disabili, di cui 140 solo nello scorso anno.

Joystick in pista. Altra realtà del polo trevigiano è il veicolo con comandi di guida tipo joystick, allestito della Dal Bo Mobility di San Fior, nei pressi di Conegliano. Il titolare dell’azienda, Alessandro Dal Bo, si è specializzato in Germania per aprire uno dei pochissimi centri autorizzati in Italia per l'installazione di joystick della tedesca Paravan: “Il nostro impegno è sempre rivolto verso la ricerca di soluzioni di guida che possano offrire soluzioni anche alle minorazioni più gravi. Per questo, il Mercedes Viano che impieghiamo sia per i normali test sia per la scuola guida è allestito con comandi di guida joystick a 4 vie (che comandano acceleratore, freno e sterzo, ndr), indispensabile per soggetti focomelici, tetraplegici e distrofici”. Altro campo d‘azione della Dal Bo, è una pista privata presso Vittorio Veneto. In collaborazione con Gino Cesaro, titolare dell’autoscuola Alpi di Treviso e istruttore di guida autorizzato dalla Paravan, il Viano è utilizzato in pista per effettuare test attitudinali o per la preparazione dei candidati in vista del conseguimento della patente speciale. A Meolo (VE), poco distante da Treviso, c’è invece il quartier generale della Fadiel, dove viene prodotto un sistema di guida joystick a 2 vie, disponibile da quest’anno nei vari centri di mobilità FCA, in attesa di quello a 4 vie, di imminente realizzazione.

Valutazione professionale. La recente introduzione in Italia di sistemi di sistemi di guida con joystick, che controllano acceleratore, freno e sterzo attraverso un unico comando, rende ormai necessaria una valutazione professionale dei candidati alla guida. Visite mediche approfondite, test al simulatore ed esercitazioni entro spazi chiusi al traffico sono dunque diventati indispensabili. E qui, nella marca trevigiana, è possibile realizzarli.

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