È in via di soluzione il pasticciaccio brutto sulle targhe prova nato qualche giorno fa in seguito al parere del servizio di Polizia Stradale, secondo cui la “placca” provvisoria si può usare solo su veicoli ancora da immatricolare. Un’interpretazione non del tutto infondata, quella del ministero dell’Interno, ma clamorosamente in contrasto con la prassi, straconsolidata, da parte degli operatori della distribuzione e della riparazione automobilistica, di far circolare con la targa prova veicoli regolarmente immatricolati ma privi di assicurazione propria. E che, come ha sottolineato oggi la deputata del Pd Sara Moretto, rischia di “limitare fortemente le attività degli operatori”.
Parola al Consiglio di Stato. A dirimere una volta per tutte le diverse interpretazioni di Polizia Stradale, contraria all’uso su veicoli già immatricolati, e Motorizzazione civile, favorevole invece alla prassi adottata finora, sarà il Consiglio di Stato, a cui le direzioni dei due dicasteri sottoporranno formalmente la questione nei prossimi giorni. Nel frattempo, però, visto che il parere del massimo organo consultivo italiano potrebbe richiedere alcune settimane, tutto viene congelato: niente multe per violazione dell’obbligo dell’assicurazione Rc nei confronti di concessionari o salonisti indipendenti che per far provare ai propri clienti veicoli precedentemente ritirati in permuta, e quindi privi di copertura propria, applicheranno su di essi, proprio per tutelarsi da eventuali danni provocati durante la circolazione, la targa prova.
Niente sanzioni. Nelle more del parere del Consiglio di Stato, allo scopo di evitare effetti pregiudizievoli per l’attività degli operatori del settore, si legge nella circolare della Polizia Stradale che sarà diffusa nelle prossime ore ai carabinieri e alle prefetture italiane (e per il tramite di queste a tutti i comandi di polizia locale), non si procederà ad attività sanzionatorie nei confronti di veicoli già immatricolati ma privi di copertura assicurativa in circolazione con targa prova.
Operatori soddisfatti. "Sebbene resti l’amarezza delle troppe energie profuse solo per potere mantenere il rispetto di regole certe e trasparenti, non si può che esprimere soddisfazione quando si ottiene l’attenzione degli apparati burocratici alle legittime istanze di chi ogni giorno cerca di sviluppare il proprio business con impegno, rigore, professionalità e sacrifici anche per garantire la tranquillità dei lavoratori impegnati a portare avanti i progetti comuni", ha commentato il presidente di AsConAuto (Associazione nazionale consorzi concessionari auto), Fabrizio Guidi. "In questa occasione, siamo stati davvero capaci di fare squadra. In sinergia con l’azione intrapresa presso le sedi istituzionali da Federauto (organizzazione aderente a Confcommercio) c’è stata la presa di posizione pubblica di cui AsConAuto si è fatta protagonista, ma anche l’energica posizione assunta in rete da tutti gli operatori coinvolti e danneggiati sul territorio. A conforto alle nostre istanze, è arrivata una prima positiva risposta che ci permette di ritornare a lavorare con maggiore tranquillità. Il livello di attenzione, tuttavia, sulla problematica della targa prova deve rimanere alto per evitare che lungo il percorso ci siano altre devianze”.
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