Per un marchio come Dodge, che ha sempre dato grande importanza ai modelli sportivi, l'elettrificazione rappresenta una sfida decisiva. Per questo motivo il debutto della concept Charger Daytona SRT alla Dodge Speed Week in Michigan è uno degli eventi più importanti della storia del brand: mentre le concessionarie si preparano ad una informata di serie speciali per salutare le attuali muscle car con motore V8, possiamo per la prima volta vedere come saranno le sportive elettriche di domani. Insomma l'era dell'eMuscle è iniziata.
Con l'elettrico le prestazioni saranno ancora superiori. Lo spirito del marchio doveva essere assolutamente preservato, sia dal punto di vista dello stile che dell'esperienza di guida: è stato questo il mantra del progetto, che porta con sé un numero molto elevato di novità tecniche e di stilemi che anticipano il futuro prodotto di serie, atteso già nel 2024. Il primo obiettivo è già stato raggiunto: la BEV offre prestazioni ancora superiori agli attuali modelli Hellcat e la scelta della denominazione Daytona richiama al modello del 1970 che per la prima volta superò la barriera delle 200 miglia orarie (322 km/h).
Si torna al 1968. Il primo fortissimo legame con la tradizione è nel design: fino ad oggi, la Dodge aveva separato la Challenger due porte e la Charger berlina, ma ora si torna alle origini usando la denominazione Charger per una coupé che richiama, sotto molti punti di vista, le proporzioni della versione del 1968: da quest'ultima è stato ripreso anche il minaccioso frontale, che al posto delle cover sui fari propone un elemento led unico orizzontale, ripreso in versione sdoppiata in coda. Il cofano presenta un aggressivo rigonfiamento nonostante non sia più presente il motore V8, mentre ai loghi Dodge e SRT è stato preferito quello denominato Fratzog, utilizzato sulle muscle car Dodge dal 1962 al 1976. La tinta scura, chiamata Greys of Thunder, è l'ideale complemento del prototipo, insieme con i cerchi da 21" diamantati dal design ottimizzato per l'efficienza aerodinamica.

Digitale, ma anche classica. Gli interni propongono nuovamente dei richiami al passato: nonostante la scelta, assolutamente contemporanea, dell'head-up display e del doppio schermo (da 16" per il guidatore e 12,3" per l'infontainment) troviamo infatti la console centrale con la leva del cambio ispirata al calcio delle pistole, esattamente come accadeva sui modelli sportivi Mopar degli anni 70. Molte finiture riprendono la tinta Ultraviolet dello stesso periodo, mentre una fascia luminosa alla base del parabrezza e sui pannelli porta, denominata Attitude Adjustment Lighting, fornisce feedback al guidatore in base alle condizioni di guida. Il volante, per la prima volta in casa Dodge, è dotato di superfici capacitive, mentre l'accensione avviene con un pulsante sulla console dotato di uno sportellino di protezione. Elementi come il tetto panoramico e i sedili posteriori singoli ripiegabili, per aumentare la capacità di carico, sono invece insoliti per una sportiva come questa.
Il powettrain Banshee. La Dodge ha scelto il nome Banshee per il powertrain elettrico a 800 Volt della Charger. Per il momento, sappiamo solo che è prevista la trazione integrale e non sono stati forniti dati su potenza, coppia e capaità delle batterie, così come non viene citata la piattaforma Stla large, sulla quale dovrebbe essere basata la vettura. I tecnici hanno dato vita a soluzioni che saranno presto brevettate e che trasformeranno l'esperienza di guida, avvicinando due mondi molto lontani come quelli dell'elettrico e dei classici V8 ad alta cilindrata. Oltre alle diverse le modalità di guida (Auto, Sport, Track e Drag), il guidatore potrà sfruttare tre innovazioni assolute denominate R-Wing, Fratzonic Chambered Exhaust ed eRupt. L'R-Wing è un elemento aerrodinamico unico della vettura, che aumenta la downforce all'anteriore spingendo l'aria dalla mascherina al cofano, mentre gli altri due aprono scenari inediti per il giovane mondo delle BEV: il sound dello scarico e il calcio della trasmissione. Il Fratzonic Chambered Exhaust è capace di creare una colonna sonora da 126 dB grazie ad un sistema di amplificazione nella zona posteriore, mentre l'ERupt prevede una trasmissione con sistema di gestione elettromeccanica. Al guidatore viene inoltre offerta la possibilità di attivare il PowerShot: un boost temporaneo di potenza in accelerazione disponibile con un pulsante sul volante, concettualmente simile a quello appena presentato sulla Hornet.
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