La Ferrari diventa oggetto di un mistero informatico. Secondo il sito Red Hot Cyber, la cybergang RansomEXX sarebbe stata in grado di entrare nei sistemi della Casa di Maranello, rubando “documenti interni, datasheet, manuali di riparazione e altro ancora”. Nel complesso, sarebbero stati sottratti file per un totale di 7 gigabyte, che sarebbero stati messi a disposizione gratuitamente nel deep web. L’attacco sarebbe avvenuto tramite un ransomware, una tipologia di virus che, una volta entrato nei server di un’azienda tramite mail, prende il controllo dei software, esegue la crittografia dei dati, limita l’accesso ai dispositivi e chiede il pagamento di un riscatto.
La smentita di Maranello. In ogni caso, la Casa hanno voluto smentire le diverse ricostruzioni di stampa che da stamattina danno conto del cyber-attacco: "La Ferrari è consapevole del fatto che alcuni media hanno indicato che c'è stata una diffusione di informazioni di proprietà della stessa Ferrari e che alcuni documenti sono disponibili online. La Ferrari non ha prove di una violazione dei suoi sistemi o di ransomware e informa che non ci sono state interruzioni delle attività operative. La società sta lavorando per identificare l'origine dell'evento e implementerà tutte le iniziative appropriate secondo necessità". La Casa emiliana non sarebbe comunque l’unica azienda italiana ad aver subito attacchi analoghi negli ultimi mesi. Anzi, recentemente l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha lanciato un allarme preoccupante su un forte aumento delle incursioni a danno delle principali realtà energetiche italiane come l’Eni o il Gestore dei servizi energetici, nonché di operatori della catena di approvvigionamento e di distribuzione di prodotti e servizi. D’altro canto, proprio a RansomEXX vengono attribuiti gli attacchi subiti dall’azienda di moda Ermenegildo Zegna o dalla Regione Lazio.
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