Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Curiosità

Quella volta che...
Abbiamo provato quattro Suv negli Usa

SFOGLIA LA GALLERY

Il mio mestiere comporta frequenti viaggi, soprattutto all’estero: che si tratti di un seminario tecnico mordi e fuggi in giornata, la visita a uno stabilimento o la presentazione di un nuovo modello, nel corso di quasi ventisette anni di lavoro a Quattroruote mi è capitato di andare un po’ dappertutto. Il viaggio che ricordo con maggior piacere è però quello fatto coi colleghi della redazione prove negli Stati Uniti, nel maggio del 2005. Non era la prima volta che visitavo gli States, ma in precedenza ero stato nelle grandi città: New York, San Diego, Chicago, Atlanta. In questo caso, invece, si trattava di guidare grosse Suv su strade che definire extraurbane è riduttivo.

2020-prova-Suv-Usa-22

“I survived the drive”. In quell’occasione io, Emanuele Sanfront e il fotografo Franco Papetti siamo stati doppiamente fortunati, perché abbiamo abbinato alla missione comune con gli altri colleghi un servizio con la Range Rover Sport, allora una novità, sulla strada che porta al Pikes Peak in Colorado, dove si corre la mitica cronoscalata Pikes Peak International Hill Climb Race. Sapevo che questa gara si teneva sullo sterrato e prima di partire avevo visto qualche video, ma una volta arrivato sul posto sono stato rapito dalla bellezza del luogo. Immaginate una strada, all’inizio asfaltata e poi di terra battuta, che s’inerpica per 20 chilometri da 2.800 metri in su con 156 curve sul fianco di una montagna, ma che a differenza di certi passi alpini è perlopiù costeggiata non da ripidi strapiombi ma da pendenze un po’ meno pronunciate. Ma ciò non tranquillizza i piloti che affrontano la salita a tutto gas, visto che non ci sono né guard rail né paracarri e in caso si perda il controllo non si può contare nemmeno sulla vegetazione che fermi la discesa: l’impressione è che in tale evenienza si rotola fino a valle. Noi, però, non dovevamo correre e ci siamo gustati il percorso, indimenticabile. E una volta arrivati in cima abbiamo avuto qualche capogiro, non solo per la bellezza del posto, quanto per l’altitudine: la targa per la foto ricordo indica 14.110 piedi, ovvero 4.300 metri. Che la Pikes Peak fosse tutt’altro che banale, anche se percorsa ad andatura normale, lo sottolinea pure il souvenir che ho comprato: una calamita da frigo che raffigura due orsi su una cabriolet e che riporta la dicitura “I survived the drive”.

2020-prova-Suv-Usa-05

Dalla Death Valley a Los Angeles. Dopo questa prima parte abbiamo raggiunto in aereo gli altri colleghi arrivati a San Francisco da Milano: non c’è stato tempo di visitare la città, se non una puntata notturna a Lombard Street con la sua breve sezione a zig zag immortalata in vari film. La mattina di buon’ora siamo partiti a bordo di quattro Suv con destinazione Los Angeles. Ma invece di dirigerci a sud, lungo la costa del Pacifico, abbiamo puntato a est, verso il Nevada, per arrivare nella Valle della Morte, attraversando paesaggi simili a quelli delle nostre parti e altri tipicamente Yankee, come le strade dritte che si perdono all’orizzonte senza che lo sguardo individui nei paraggi una casa o un qualsiasi edificio. E pure la Death Vally non è un posto come un altro: alla base, a 85 metri sotto il livello del mare, c’è Badwater, ovvero i resti di un lago salato (senza tracce di acqua) non particolarmente ospitale, per usare un eufemismo, visto che la temperatura indicata sul display delle vetture era di 48 gradi centigradi. Lasciata la Valle della Morte, ci siamo diretti verso Los Angeles, non prima, però, di una deviazione verso il Titus Canyon: 47 chilometri di sterrato, di cui una ventina in una stretta gola tra le montagne senza incontrare anima viva. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati a destinazione e ci siamo concessi una passeggiata in Rodeo Drive, la via dei negozi di lusso di Beverly Hills: una bella differenza rispetto a quanto visto prima…

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Quella volta che... - Abbiamo provato quattro Suv negli Usa

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it