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Lusso e supercar/10
Bugatti, il lato estremo dell'esclusività

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Poteva mancare la Bugatti nel nostro viaggio nel bespoke su quattro ruote? Ovviamente no. Anzi, per certi versi il marchio di Molsheim rappresenta il punto più alto della personalizzazione automobilistica. Le logiche sono simili a quelle degli altri costruttori: la definizione di colori e contenuti inizia negli showroom autorizzati, che si occupano di eseguire la configurazione di base, dando una prima forma alle idee del cliente. La palla passa poi a Jascha Straub, a capo del design individuale delle vetture. “Se per l’acquirente non è possibile venire a Molsheim, possiamo definire le opzioni in una riunione virtuale, usando app come Teams o Zoom, o sfruttando il dealer come intermediario”, dice la Casa madre. “Per le richieste particolari, ci si può mettere in contatto direttamente con Straub”.

Tutto handmade. L’assemblaggio finale delle automobili Bugatti è fatto a mano presso l’atelier del costruttore. Nel caso esista una collaborazione con un marchio terzo, per esempio Hermès, sarà quest’ultimo a produrre i componenti che, successivamente, saranno installati sulle vetture di Molsheim. “Circa l'80% dei nostri clienti opta per almeno un’opzione personalizzata. Le richieste più comuni sono loghi speciali, cuciture o cromie diverse da quelle del configuratore standard”; sempre che quello della Bugatti si possa definire tale. “Nella nostra sede possiamo mostrare numerose lavorazioni fatte in passato. Inoltre, Jascha Straub mette a disposizione la sua creatività. Volendo, poi, si può semplicemente partire da un foglio bianco”. Ad amare maggiormente le personalizzazioni sono arabi e americani.

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Il caso “Lady bug”. Un esempio del livello di individualizzazione che si può raggiungere è rappresentato dalla Divo Lady Bug, una one-off per la cui realizzazione sono serviti ben due anni di lavoro. Le tinte a contrasto Graphite e Customer Special Red sono state appositamente create, così come le 1.600 decorazioni a diamante presenti su tutta la lunghezza della carrozzeria: il solo processo di verniciatura ha richiesto due settimane. “La Lady Bug è stata una sfida eccezionale e allo stesso tempo un’esperienza indimenticabile”, rivela Jörg Grumer, Head of color & trim di Bugatti Design. “A causa della natura del progetto, in cui una grafica 2D è stata applicata a una scultura 3D, dopo numerosi tentativi di applicare le decorazioni andati a vuoto, siamo stati addirittura vicini a rinunciare al progetto”. Poi, però, il sogno è diventato realtà. “La sfida da affrontare nella fase di verniciatura è stata di non danneggiare il motivo diamantato”, racconta Dirk Hinze, esperto di personalizzazione e superfici in Bugatti: “Ciò significa che abbiamo dovuto spingere al limite le nostre competenze e abilità artigianali”.

Il costo dei sogni. Quanto può incidere un’opzione personalizzata o extra catalogo sul costo finale dell'auto? “No comment”, rispondono da Molsheim. Poco male, perché recentemente il listino relativo al catalogo di personalizzazione della Bugatti è finito in rete. Reggetevi forte perché i prezzi, in dollari americani, sono (non inaspettatamente) da capogiro: a fronte di un prezzo base che supera i 3,8 milioni, la Chiron propone opzioni come il tetto panoramico per 62 mila, modanature interne in nero anodizzato per 56 mila, cadenino blu della selleria per 18.600. Per i sedili Comfort servono 12.500 dollari. Per avere il vano motore e il coperchio delle testate rifiniti con la fibra di carbonio, invece, il conto finale sale di circa 18 mila. A confronto, dettagli come le cinture colorate (2.500 dollari), il logo Bugatti sui poggiatesta (3.100) o le pinze dei freni colorate (6.200) sembrano quasi a buon mercato. A lasciare di stucco è il prezzo della livrea: quella in fibra di carbonio con tonalità blu, denominata Blu royal carbon, costa oltre 222 mila dollari. Più di una Lamborghini Huracan Evo rwd – per la quale negli Usa ne bastano poco meno di 210 mila – tanto per intendersi…

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