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Estate italiana
Anni 80, tra yuppies e paninari

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Pronti via, gli anni 80 cominciano subito col piede sbagliato. Un terremoto colpisce l’Irpinia: e fa quasi 3000 morti. Per l’occasione, sulla benzina viene messa l’ennesima accisa (che va a fare compagnia a quelle precedenti, Guerra d’Etiopia inclusa). Passano cinque anni, questa volta è piena estate, e una colata di fango fa una strage in Val di Stava.

C’è lo slogan di un tour operator che diventa il tormentone del momento. Perché è azzeccato per quello che reclamizza, certo, ma anche perché riassume il morale del decennio: “No Alpitour? Ahi ahi ahi”. La verità è che in questi anni di instabilità, le vacanze in zone protette come i villaggi turistici, garantiscono, se non il paradiso in terra, almeno la pace dei sensi. E il tutto compreso prende il volo. Anche tra i più scettici.

Nonostante le hit del momento siano “Il ballo del qua qua” o “Maracaibo”, in realtà gli anni 80 non sono scanzonati come sembrano. Quando non ci si mette la natura, come si è visto, ci pensa la sfortuna: ecco l’esplosione della navetta spaziale Challenger nei cieli della Florida (1986) o l’incagliamento della petroliera Exxon Valdez nel golfo di Alaska (che, nel 1989, disperde 40 milioni di litri di petrolio), per non parlare del disastro nucleare di Chernobyl.

Fortunatamente, però, ci sono anche yuppies e paninari, che vivono sopra le righe e diffondono l’ottimismo. Grazie ai primi, nonostante lo scandalo del vino al metanolo, Milano diventa comunque una città “da bere”, mentre gli altri, griffatissimi frequentatori del Burghy meneghino, s’ingozzano di panini imbottiti alla faccia dell’allarme mucca pazza. E sull’onda dell’esuberanza del momento, anche un posto come Venezia può diventare il palco perfetto per un maxi concerto: quello dei Pink Floyd (1989). In Inghilterra Carlo e Diana si sposano in mondovisione mentre l’anno dopo, in Spagna, l’Italia viene incoronata campione del mondo (1982). Le gesta di Zoff & Co sono dappertutto, in televisione come sui giornali. Ma sotto gli ombrelloni di quelle estati, ragazzini e ragazzine leggono una pubblicazione di formato ridotto, il primo giornale che parla agli adolescenti moderni. “Cioè” proprio a loro.

Anni 80, tra yuppies e paninari

La Fiat lancia la Uno (a tre anni di distanza da un altro successo, la Panda), ma è la Lancia Delta di Biasion la star del momento. E se macchine come Thema, 164 e Croma, porteranno in vacanza i buoni padri di famiglia, sono le berlinette a trazione anteriore a popolare i loro sogni proibiti. Soprattutto quando arrivano le versioni più pepate: Peugeot 205 GTI, Fiat Uno Turbo i.e., Renault Supercinque GT Turbo e, ovviamente, la Delta in tutte le varianti sportive (più o meno integrali). Comunque sia, è l’Alfa Romeo 75 (meglio se Twin Spark), ultima della sua specie, a rimanere la tre volumi più sexy del reame. In viaggio, la compagnia non te la fanno più solo radio e musicassette, adesso c’è anche il telefono. E il mica tanto portatile Motorola DynaTAC 8000X trasforma gli abitacoli in salotti semoventi.

Le vacanze si sognano anche al cinema. Malinconiche alla “Sapore di mare” o sguaiate alla “Vacanze di Natale”. Vanno tutte bene, purché italiane... Del resto là fuori è un brutto mondo: a New York sparano a John Lennon (1980), a Washington attentano alla vita del presidente Reagan (1981) e a Beirut piazzano una bomba all’ambasciata USA (1983). E ovunque dilaga l’incubo dell’AIDS. Ma la verità è che neanche da noi sono anni ideali per andare in giro. Come dimostrano l’abbattimento del DC-9 nei cieli di Ustica (1980), la strage alla stazione ferroviaria di Bologna (1980) e l’attentato all’aeroporto di Fiumicino (1985). Insomma, non si sa più a che santo votarsi, visto che sparano anche in Piazza San Pietro: Ali Ağca riesce a colpire papa Wojtyla (1981).

Ma per fortuna questo decennio buio si chiude con uno spiraglio di sole. Finalmente, il 9 novembre 1989, crolla il muro di Berlino. Le germanie tornano una e l’Europa si prepara ad accelerare sull’unione.

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