Il volume "P" (Parking) raccoglie centinaia di auto immortalate da Giuseppe Pons: si è classificato 2° agli IPA Photoawards 2023 nella sezione "Book Professional - Others" e sarà presentato a Milano il 9 novembre alle 18.30, nello studio del fotografo Toni Thorimbert di via Giacomo Soldati 14. Come detto la protagonista è lei, l’automobile, un grande amore dell’autore: talmente grande da diventare una vera e propria espressione artistica.
Punto di vista. L’iniziativa, avviata con la pandemia di coronavirus, ha visto Pons impegnato in migliaia di scatti per le strade meneghine, da cui ha selezionato le 464 vetture presenti nel libro. "Ho iniziato nel 2020 e ho scattato le ultime foto nel 2023", spiega l'autore. "Davo forma alla mia città, quella Milano da bere che si era fermata e che io registravo inconsapevole in maniera puramente soggettiva. Poi la pandemia è finita ma ho continuato per una collezione il più completa possibile ai miei occhi. È la mia registrazione, non è la realtà, perché la fotografia non è mai la realtà, è solo un punto di vista soggettivo e questo è il mio io bambino”.
Foto scelte (da un totale di 6 mila). Il progetto, seguito ed editato da Thorimbert, ha colto su strada oltre 4.000 vetture per un totale di circa 6.000 fotografie. Un'accurata selezione ha portato alle 464 auto presenti nel volume, di ogni colore, nazionalità (prevalgono le tedesche, seguite da italiane e giapponesi) e brand (59 le Fiat presenti, le più rappresentate). Non mancano le scoperte (40 spider e 23 cabrio), tanto che proprio con una di esse, una splendida BMW Z3, ha preso il via la lunga raccolta di scatti. Numerose sono le auto iconiche, come la Porsche 911 (14 esemplari), la Mazda MX-5 (11), il Maggiolino (8) nelle sue varie generazioni, senza dimenticare una Ferrari Testarossa, una Lancia Delta HF Integrale e una Trabant. Tra le pagine del libro, inoltre, sono state inserite le immagini di nove abitacoli in pieno formato A2: "Ogni interno di un’auto è la chiara espressione di una persona", chiosa Pons. "Anche questo approccio antropologico mi ha affascinato".
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