Il caso delle Fiat 500 bocciate in Belgio al "controllo tecnico" (vedi link correlato sotto a destra) ci dà lo spunto per fare un confronto molto sintetico fra come vengono effettuate le revisioni in quel Paese e in Italia.
Prima differenza: in entrambi i casi il primo controllo è dopo quattro anni dall'immatricolazione, ma in Belgio il test va ripetuto ogni anno, da noi ogni due.
Seconda differenza: se si desidera vendere l'auto, in Belgio va fatta la revisione (che lì è chiamata "controllo tecnico") anche se la vettura ha meno di quattro anni. Una garanzia, per chi acquista un'auto di seconda mano.
Terza differenza: in Belgio il "controllo tecnico" viene effettuato solo presso centri specializzati, mentre in Italia qualsiasi officina, se dispone dei requisiti necessari, può fare anche le revisioni.
Quarta differenza: in Italia non è richiesta la prova delle sospensioni sulle piattaforme vibranti (da non confondere con il banco prova giochi), test che ha messo in crisi la 500 (ma anche molte altre "piccole").
Quinta (fondamentale) differenza: piattaforme vibranti a parte, i controlli sono più o meno gli stessi in Italia e in Belgio. In quel Paese, però, le verifiche sono in genere molto più accurate. Se c'è qualcosa che non va si viene bocciati, senza sconti.
In Belgio, a fine prova viene rilasciato un certificato che può avere sei diverse annotazioni, da "nessun codice" (tutto regolare) a "codice 1" (bandita dalla circolazione). Per le anomalie minori (codici 4 e 5) non occorre ripetere la revisione, cosa invece necessaria per i codici 2 e 3 (in tal caso, l'esame va rifatto rispettivamente entro 15 giorni o tre mesi).
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