
Avete mai visto un Papa al volante? Impossibile, visto che il protocollo non lo consente. Ma chissà se qualcuno non ci abbia provato, di nascosto. Magari Pio XI, più all'avanguardia degli altri e con una grande passione per le macchine. Difficile scoprirlo. Certo, giocando di fantasia, lo avrà fatto con grande emozione visto che le auto papali non sono semplici macchine ma veri gioielli, soprattutto quelle più antiche.
Trentasei esemplari. Se non le avete mai viste da vicino, finalmente potete curiosare tra quelle esposte ai Musei Vaticani nel nuovo allestimento del padiglione delle Carrozze, messo a punto in occasione dell'anniversario della salita di Papa Wojtyla al soglio pontificio. Ci sono in tutto 36 esemplari tra auto, carrozze e portantine che offrono uno spaccato della mobilità dei papi dai primi decenni dell'Ottocento ai giorni nostri. Dalle Berline di gran gala alle carrozze da viaggio, alle Mercedes.
L'auto dell'attentanto a Wojtyla. L'interno di ogni vettura ripropone una sorta di sala del trono, con una seduta centrale e la decorazione con i simboli papali, a cominciare dal capocielo con la colomba dello Spirito Santo. La Berlina di Gran Gala del 1826, a sei tiri di cavalli, tutta in oro e velluti rossi, apre il corteo. C'è anche la Fiat Campagnola sulla quale Giovanni Paolo II subì l'attentato del 13 maggio 1981, la Mercedes blindata e il Maggiolino. Spiccano anche le più moderne papamobili, i fuoristrada bianchi utilizzati dal Papa per i brevi itinerari e per essere visto dalla folla. In più c'è anche il volante della Ferrari guidata da Michael Schumacher, donata da Luca Cordero di Montezemolo nel 2005.
Cecilia Sgherza
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