Prime indiscrezioni sugli esami che si stanno svolgendo in questi giorni per stabilire le cause della tragedia del bus precipitato in Irpinia dal viadotto "Acqualonga".
Rottura dell'albero di trasmissione. Secondo quanto trapelato, come anticipato da Quattroruote, a causare la tragedia sarebbe stato il cedimento dell'albero di trasmissione: la rottura, forse dovuta a fatica del metallo, avrebbe coinvolto alcuni organi circostanti e tubazioni mettendo fuori uso sia il sistema frenante principale sia quello di sicurezza. Un'eventualità molto rara, perché nei mezzi pesanti, al contrario delle autovetture, i freni si attivano lo stesso quando manca la pressione nel circuito. Non una negligenza, dunque, ma una fatalità difficilmente prevedibile. Non ci sarebbero, invece, carenze nella manutenzione ordinaria e straordinaria dell'autobus, che era stato anche revisionato qualche mese prima. Sin qui le frammentarie informazioni raccolte: toccherà alla magistratura stabilire eventuali responsabilità.
Sicurezza stradale. I morti, tuttavia, potevano essere evitati se le barriere di contenimento avessero svolto il compito per il quale sono installate. Per questo le novità emerse dalle prime disamine tecniche non spostano l'attenzione dall'altro filone d'indagine che riguarda la sicurezza del viadotto. Il direttore di tronco dell'A16, Michele Renzi, e il responsabile della manutenzione, Antonio Sorrentino, due dirigenti di Autostrade per l'Italia, il mese scorso sono stati iscritti nel registro degli indagati. I dubbi riguardano l'effettiva messa a norma del viadotto "Acqualonga" dopo i lavori eseguiti negli ultimi cinque anni. La stessa Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha chiesto ad Autostrade per l'Italia di fornire una relazione sulla manutenzione eseguita sullo sciagurato tratto dell'A16.
Cosimo Murianni
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it