Anche quest’anno il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este – il più importante al mondo insieme a quello di Pebble Beach, che però non vanta una cornice altrettanto fiabesca – non ha tradito le aspettative. Come di consueto, collezionisti, restauratori di quattro ruote da sogno, personalità di spicco dell’alta società automobilistica e professionisti del settore si sono dati appuntamento nei giardini dell'ex residenza rinascimentale voluta dal cardinale Tolomeo Gallio per ispezionare ed eleggere l’auto più bella dell’elitaria kermesse patrocinata da BMW Group. Sui prati all’inglese di color verde intenso del Grand Hotel Villa d’Este – solitamente collegati da candida ghiaia, questa volta scurita dal fango e dalle pozzanghere causati dal meteo avverso nella giornata di sabato – un unicum automotive di caratura elevatissima, illuminato, nonostante il cielo plumbeo, dalla consueta allure di esclusività ed eleganza senza pari. La giornata di venerdì è stata animata dagli arrivi delle ultime auto in Concorso e dalla prima disamina dei giudici. Oltre cinquanta le vetture in gara, suddivise, come anticipato nel nostro articolo pre-evento, in otto classi distinte.

Nella giornata di sabato, quella più affollata, è stata assegnata la prestigiosa Coppa d’Oro, riservata all'auto più bella scelta tramite referendum pubblico. A vincere il premio, la meravigliosa Ferrari 250 GT Spyder California del 1961: una rara versione a passo corto carrozzata da Pininfarina e Scaglietti di proprietà di Jonathan Hui e parte della Keybridge Collection in quel di Hong Kong.
Ieri, invece, i trofei più importanti sono stati due: il Concorso d’Eleganza Design Award per concept car e prototipi – tramite referendum pubblico – vinto dall'incredibile Pagani Huayra Codalunga del 2022 e l’ambitissimo Trofeo BMW Group - Best of Show, andato alla mastodontica Duesenberg SJ Speedster del 1935 carrozzata da Gurney Nutting.

Qui di seguito tutti i premi di Classe attribuiti durante la kermesse:
Classe A: The fast and the formal: pre-war high speed luxury (le auto di lusso più veloci dell’anteguerra) > Chrysler Custom Imperial CL Convertible Sedan LeBaron (1933); menzione d’onore per la Lagonda V12 Rapide Drophead Coupé (1938);
Classe B: Grande vitesse: pre-war weekend races (vetture da corsa anteguerra) > Delahaye 145 Coupé carrozzeria Chapron (1938); menzione d’onore per la BMW 328 Roadster delle May Collection (1937);
Classe C: Incredible India: the dazzling motoring indulgences of the mighty maharajas (le strabilianti auto dei maharaja indiani) > Duesenberg SJ Speedster carrozzeria Gurney Nutting (1935); menzione d’onore per la Rolls-Royce Sports Phantom Prototype carrozzeria Jarvis of Wimbledon (1928);
Classe D: Porsche at 75: delving into the Stuttgart legend’s iconic and eccentric back catalogue (una selezione di Porsche decisamente eccentriche) > Porsche 901 Prototyp “Quickblau” carrozzeria Karmann (1963); menzione d’onore per la Porsche 356 Pre-A Cabriolet carrozzeria Reutter (1954);
Classe E: Granturismo: experimenting with the post-war European GT (le GT europee del dopoguerra) > Ferrari 330 GTC Speciale (1967); menzione d’onore per l’Alfa Romeo 6C 2500 SS Berlinetta carrozzeria Riva “La Serenissima” (1950);
Classe F: That ‘Made in Italy’ look: styles which conquered new worlds (vetture simbolo del Made in Italy che hanno conquistato il mondo) > Maserati A6G/54 carrozzeria Zagato (1956); menzione d’onore per la Ferrari 212 Export carrozzeria Vignale (1951);
Classe G: A century of the 24 Hours of Le Mans: heroes of the most famous race in the world (chiaramente dedicata al centesimo anniversario della mitologica endurance) > Ferrari 250 GTO carrozzeria Scaglietti (1962); menzione d’onore per la Ferrari 250 Testa Rossa carrozzeria Fantuzzi (1959);
Classe H: Here comes the sun: ‘topless’ done differently (una selezione di auto scoperte molto particolari) > Ferrari 250 GT Spyder California carrozzeria Pininfarina/Scaglietti (1961); menzione d’onore per la Citroën SM Espace carrozzeria Heuliez (1971).

Questi, infine, i premi speciali:
Trofeo BMW Group Ragazzi (referendum tra i giovani presenti): Ferrari 288 GTO carrozzeria Scaglietti (1985);
Trofeo dei Presidenti (consegnato dal Presidente del Concorso d’Eleganza Villa d’Este): Ford GT40 J.W. Engineering (1968);
Trofeo BMW Group Classic (il restauro più difficile): Rolls-Royce Silver Wraith Drophead Coupé carrozzeria James Young (1949);
Trofeo Rolls-Royce (la Rolls più elegante secondo la giuria): Rolls-Royce Sports Phantom Prototype carrozzeria Jarvis of Wimbledon (1928);
Trofeo Vranken Pommery (la più iconica): Porsche 901 Prototyp “Quickblau” carrozzeria Karmann (1963);
Trofeo ASI (per la meglio conservata del dopoguerra): Aston Martin DB2 Coupé (1950);
Trofeo Auto & Design (il design più radicale): Ford GT40 J.W. Engineering (1968);
Trofeo Il Canto del Motore (il sound più incredibile secondo la giuria): Porsche 917K (1970);
Trofeo Automobile Club Como (la vettura arrivata da più lontano): Alvis Speed 25 SC (1937).
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