Su 4R di agosto
Vetro nuovo, Adas a rischio

Il rumore è di quelli inconfondibili: secco, breve, ma fatale. E il segno sul parabrezza ne è la conferma. Sono circa due milioni, secondo le assicurazioni, i cristalli che si rompono ogni anno sulle strade italiane e per gran parte di loro si tratta del grande vetro anteriore. La sua sostituzione, oggi, è un’operazione che i numerosi centri specializzati sorti negli ultimi anni effettuano in poche ore, ma per i modelli delle generazione c’è un problema in più: quello degli Adas.

Effetti pericolosi. La messa in posa di un nuovo vetro anteriore, infatti, ha implicazioni importanti sul funzionamento dei sensori e delle telecamere che presiedono al funzionamento degli Adas. Questo perché il loro posizionamento - e la relativa “consapevolezza” elettronica delle centraline che li gestiscono - è tarato spazialmente lungo i tre assi cartesiani sulla base delle condizioni originali di ogni veicolo: cambiare il parabrezza significa modificare questa condizione anche di pochi millimetri, che diventano metri nel cono di proiezione a distanza di una telecamera. Ecco perché, in questi casi, è necessaria una ricalibrazione della telecamera, a cura del centro di sostituzione vetri.

Operazione complessa. La ricalibrazione richiede un’attrezzatura specifica e procedure rigorose, che descriviamo nei dettagli su Quattroruote di agosto. In sintesi, l’auto deve essere riportata alle condizioni iniziali previste dal costruttore (per massa, assetto, pressione delle gomme ecc.); poi, la telecamera di bordo effettuerà la lettura di un pannello ottico, diverso per ogni casa costruttrice, confrontando l’immagine che ne risulta con quella conservata nella memoria della centralina che controlla il funzionamento degli Adas. Le due immagini devono coincidere quasi perfettamente, con tolleranze millimetriche indicate dal costruttore; in caso contrario, il sistema potrebbe non funzionare correttamente.

Il costo. Per essere certi che la sostituzione del parabrezza sia fatta a regola d’arte, dunque, è necessario rivolgersi a un centro che garantisca l’effettuazione della ricalibrazione degli Adas; l’operazione comporta per il consumatore un esborso supplementare, nell’ordine del centinaio di euro. Cifra che, spesso, non è coperta, così come l’eventuale franchigia, dalle polizze assicurative contro la rottura dei cristalli. Ma è un prezzo che vale la pena pagare, per garantirsi la certezza del corretto funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida e la sicurezza che garantiscono. Come detto, tutti i dettagli dell'inchiesta sono su Quattroruote di agosto.