Elettrico, è la parola chiave di questi tempi, spesa da tutti i costruttori per comunicare le novità in arrivo. Discorso che suona diverso nel caso della Renault, perché il marchio francese, insieme alla Nissan e alla Mitsubishi, gli altri brand dell’Alleanza, si trova in una posizione di forza quando si parla di mobilità eco, essendo protagonista già da anni con diversi modelli a zero emissioni. Quindi, per il futuro, pure prossimo, la Renault non può far altro che ampliare l’offerta in ogni segmento, rispondendo a diverse esigenze di servizi. Abbiamo parlato di questo e altro con Thierry Bolloré, vicedirettore generale del gruppo Renault. Classe 1963, Bolloré ha iniziato la sua carriera nel 1990 alla Michelin, per poi arrivare nel settembre 2012 al marchio della Losanga.
Qual è la vostra exit strategy per i motori diesel e i cambi manuali?
Il diesel è in calo stabile. Noi abbiamo investito in nuovi motori benzina, abbiamo accelerato la flessibilità, possiamo infatti usare le ultime linee di produzione di unità a gasolio per realizzare quelle a benzina. Il nostro obiettivo è vedere ciò che accade. Decidono i consumatori e noi saremo pronti a soddisfarli. Non so se questa sia una “exit strategy”, ma la nostra filosofia è assecondare le richieste del mercato. Siamo molto reattivi a ogni modifica, e se il diesel calerà, offriremo nuovi motori benzina. Così come, se si parlerà di elettrico, saremo comunque pronti. Sull’elettrico la sfida si preannuncia molto dura, e per mantenere la leadership bisognerà occupare tutto il campo, con tante novità. E la prima della lista è la K-ZE. Ma non è solo una questione di modelli elettrici, ma di auto grandi e di servizi al consumatore. È questo il grande cambiamento nei nostri piani, e lo stiamo imparando in fretta. Per i cambi manuali il discorso è analogo: l’automatico, in special modo il Dct, è richiesto, ma la stessa direzione della modernizzazione dei sistemi di bordo e dell’elettrificazione richiede la trasmissione automatica.
Nuova Clio nel 2019: siete in ritardo?
No, siamo nei tempi previsti. Peraltro la Clio attuale sta vendendo molto bene, quindi introdurremo la nuova al momento giusto.
Quali sono i maggiori rivali in arrivo nel campo dell’elettrico?
Nissan. È uno dei nostri principali avversari, e per questo stiamo gestendo con loro il discorso del design e delle forme differenti da utilizzare: ognuno dovrà avere il proprio stile, riconoscibile.
E fuori dall’Alleanza?
Mi spiace, non vedo nessuno. Parlo seriamente.

Come vede le prospettive di sopravvivenza delle monovolume?
Ora abbiamo in gamma la Scénic: vero, il segmento sta cambiando, ma siamo contenti di poter soddisfare con questo modello le esigenze dei clienti più fedeli. E ciò anche grazie a motori come l’1.3 turbobenzina: questa Scénic sta crescendo ancora. Quanto alla prossima generazione, si discute se continuare su questa strada o se si debba puntare su una Suv. Dipenderà dall’andamento dei mercati, perché in certi Paesi non si richiedono solo sport utility: dobbiamo essere veloci a interpretare anche i più piccoli segnali.
Il vostro successo si basa sullo stile?
No, credo sia una debolezza pensarlo. Dobbiamo essere competitivi in ogni settore del gioco, e sappiamo che le aspettative per i futuri modelli sono di essere molto più grandi, soprattutto all’interno. Bisogna offrire un maggior confort e soddisfare di più i passeggeri, con un ambiente raffinato. E ciò riguarda anche la Clio. Perché la gente si può permettere maggiore qualità in tutto, a casa, fuori, e sarà così anche per l’auto. Questa è la tendenza, anche se i consumatori non sono tutti uguali nel mondo.
Avete qualche segreto nei vostri piani futuri?
No, vogliamo fare tesoro delle nostre esperienze. Siamo stati pionieri, dieci anni fa, quando abbiamo iniziato a sviluppare auto elettriche. Ora siamo leader, e vogliamo continuare a esserlo. Condividiamo, in questo campo, la “pole position” con Nissan, e stiamo aumentando i nostri volumi di vendite. Vogliamo accelerare il ritmo e in questa direzione va la nuova piccola Suv elettrica K-ZE, un esempio di prodotto moderno, giovane, in termini di autonomia e prezzo. Partiamo dalla Cina, perché è il mercato più forte come richiesta a batteria, ha normative specifiche e perché la competizione è molto dura. Per il resto del mondo sarà la stessa cosa, con otto nuovi modelli elettrici e 12 ibridi e plug-in.

Che profitti vi aspettate sulla K-ZE?
Non posso parlarne, ma non siamo un gruppo che lancia un programma senza avere definito un obiettivo di guadagno. La nostra missione è quella di realizzare una mobilità sicura e moderna, che sia accessibile a tutti. Vogliamo essere competitivi, come in Cina, ma anche guadagnare.
Qual è il vostro approccio di fondo?
La nostra politica è quella di adattarci al mercato. Stimiamo di arrivare a produrre 15 milioni di veicoli dell’Alleanza, con 1,8 milioni di elettriche pure. Certo, il mix dei mercati non sarà omogeneo, tra quello cinese, con alta proporzione a batteria, e altri con differenze più ampie.
Quanto contano gli incentivi per le elettriche?
Oggi gli incentivi sono molto importanti. Allo stesso tempo, sappiamo che se gli investimenti fruttano, è un ulteriore fattore di sostenibilità del piano, e quindi possiamo sviluppare quel mercato. Possiamo guadagnare in futuro se condividiamo con i nostri partner ciò che i clienti non vedono, cioè la piattaforma, i motori elettrici, le batterie, l’ingegnerizzazione. Possiamo fare molto per accelerare il progresso delle auto a zero emissioni e la loro sostenibilità futura. E tutti questi sforzi vanno realizzati all’interno dell’Alleanza. Così, possiamo affiancare marchi diversi e dare loro le piattaforme negli stessi stabilimenti, per ottenere il massimo risultato di scala.
Che cosa cambierà dopo la rottura con Red Bull in Formula 1?
Abbiamo avuto una fantastica storia con loro, conquistando molte vittorie e molti titoli. Dagli aspirati agli ibridi, siamo stati contenti di aver fornito loro propulsori vincenti, cosa che è nel nostro Dna. Il grande salto è stato quello di decidere di fare da soli, smettendo i panni dei semplici fornitori di motori.
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