Carlos Ghosn dovrà restituire quasi 5 milioni di euro alla joint venture di diritto olandese Nissan-Mitsubishi BV. Lo ha stabilito un tribunale di Amsterdam, accogliendo così le istanze presentate dai legali delle due Case nipponiche per ottenere il rimborso di quanto percepito dall’ex manager tra l’aprile e il novembre del 2018 nonostante l’assenza di un regolare rapporto lavorativo.
Il caso. La Nissan e la sua controllata Mitsubishi, che nel 2018 hanno estromesso Ghosn dalla carica di presidente subito dopo il primo arresto in Giappone per evasione fiscale e uso indebito di beni aziendali, hanno accusato il loro ex dirigente di essersi intestato un salario senza averne alcun diritto. Dal canto suo, Ghosn ha replicato alle due Case presentando una richiesta di risarcimento danni da 15 milioni di euro per il mancato pagamento di emolumenti e come indennizzo per il licenziamento e accusandole di aver violato le leggi sul lavoro olandese in occasione dell’estromissione da tutte le cariche in essere all’interno della joint venture nel 2019. Il tribunale distrettuale di Amsterdam ha respinto le richieste del manager e accolto, invece, quelle della parte avversa per l’assenza di un regolare contratto lavorativo con la società con sede nella capitale olandese. In sostanza, i giudici hanno accertato la mancanza delle necessarie autorizzazioni, da parte dei consigli di amministrazione della Nissan e della Mitsubishi, a stipulare un accordo per regolare i rapporti tra Ghosn e la joint venture.
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