Stop alla vendita di auto benzina e diesel confermato per il 2035: Italia astenuta e inascoltata
È definitivo, l'Unione Europea ha deciso: dal 2035 non si potranno più vendere nuove auto con motori benzina o diesel. I ministri europei dell'Energia hanno ratificato a maggioranza lo stop ai motori a combustione interna, fatta eccezione per quelli che verranno alimentati con e-fuel, come proposto dalla Germania. Tra i Paesi che hanno partecipato al voto, l'Italia si è astenuta, così come la Bulgaria e la Romania, a seguito delle richieste non accolte sul dilazionamento dei tempi per la decisione definitiva sui biocarburanti. La Polonia, invece, ha espresso un voto contrario all'introduzione del bando delle auto con motori endotermici. Le posizioni di questi soli Paesi non sono però risultate sufficienti per costituire una "minoranza di blocco", necessaria per fermare l'adozione del provvedimento, frutto di fatto dell'accordo raggiunto sabato 25 marzo tra la Commissione Europea e la Germania in tema di esenzione dal divieto dei propulsori termici alimentati con combustibili sintetici.
Stop a benzina e diesel, ma gli e-fuel rimangono. Dal 2035, dunque, in Europa si potranno vendere solo nuove auto a zero emissioni (100% elettriche o fuel cell a idrogeno) oppure modelli che potranno essere alimentati con carburanti sintetici, ma non con quelli di derivazione fossile.Va detto che, attualmente, la produzione di e-fuel a livello mondiale è ancora marginale; in futuro, però, gli e-carburanti potrebbero includere anche metano sintetico, propano e DME, che possono essere miscelati con il Gpl. Il biometano e il Gpl di origine biologica (prodotto, per esempio, partendo da rifiuti) non sono invece considerati e-fuel. Vale la pena ricordare che il divieto previsto dalla UE non si applica al parco circolante, né al mercato dell'usato: le vetture a benzina, diesel e ibride di seconda mano potranno essere liberamente scambiate e utilizzate in tutti i Paesi dell'Unione Europea. A meno che città e regioni non impongano limitazioni locali ulteriori, come quelle che attualmente si applicano, per esempio, a Milano con l'Area B.
I punti salienti. Per la precisione, il testo adottato recita che "dopo aver consultato le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l'immatricolazione, dopo il 2035, di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 in conformità con il diritto dell'Unione, al di fuori dell'ambito di applicazione delle norme sulle flotte e in conformità con l'obiettivo di neutralità climatica sull'Unione". In sintesi, la Commissione si è impegnata a trovare un modo legale per consentire la vendita di auto con motore a combustione interna alimentata con e-fuel dal 2035, accettando di prevedere una nuova categoria di veicoli funzionanti esclusivamente con questi carburanti all'interno dell'attuale classificazione Euro 6 e di integrare tale classificazione nel regolamento sugli standard Euro 6. La Commissione pubblicherà la proposta completa sugli e-fuel come atto delegato nell'autunno di quest'anno. All'atto pratico, significa che l'originario divieto assoluto di circolazione dei veicoli termici nel 2035 non è stato approvato e che si profila una futura battaglia sulle aggiunte tecniche necessarie per soddisfare le richieste di Berlino. E il ministero dei Trasporti tedesco vuole che i requisiti legali siano finalizzati entro l'autunno del 2024.
Perché l'Italia si è astenuta. Il governo italiano ha deciso di non partecipare al voto astenendosi, dopo non essere stato ascoltato sul tema dei biocarburanti. Dopo aver condotto negli scorsi mesi una battaglia congiunta con la Germania per tenere in vita i motori a combustione interna grazie ai carburanti alternativi (sintetici o di origine biologica: qui la differenza tra e-fuel e biofuel), l'Italia si è trovata a non disporre di un sostegno adeguato per respingere il testo sul 2035 a seguito dell'accordo tra la Commissione europea e la Germania dello scorso fine settimana. In pratica, il governo tedesco è passato da contrario a favorevole dopo aver ottenuto la deroga sull'utilizzo degli e-fuel, che però non comprenderebbe i biocarburanti promossi dall'Italia (dove vengono già prodotti).Dall'Unione Europea non è però arrivato alcun impegno certo sul tema dei biocarburanti e per questo l'Italia ha deciso di non partecipare al voto. Per spiegare la decisione dell'Italia di astenersi è intervenuto anche Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica: "L'Italia si è astenuta perché è stata ammessa la possibilità, come da nostra richiesta originaria - e poi si è unita alla Germania con la propria posizione e chiaramente ha dato peso - di poter avere dal 2035 una continuità con i motori endotermici. Noi siamo dei produttori di biocarburanti e naturalmente abbiamo ottenuto il fatto che si possa nei prossimi mesi prima della verifica del 2026 aprire una discussione nel provare che il bilanciamento dell’emissione dei biocarburanti tra la parte di captazione di CO2 nel momento dell’utilizzo. Credo che nei prossimi mesi naturalmente dovremo valutare quella che è la neutralità tecnologica con delle prove scientifiche. Nel contempo però siamo anche nella condizione di dire che i motori endotermici ci saranno anche dopo il 2035". Quanto agli altri Paesi, la Polonia si è opposta fermamente all'adozione dell'atto legislativo, sostenendo che i costi dell'elettrificazione non possono essere scarciati sui cittadini, soprattutto su quelli a basso reddito: per questo, chiede alla Commissione di fornire incentivi alle Case auto perché offrano veicoli a zero emissioni a prezzi bassi. La Finalndia, invece, deplora la scelta di non aver incluso nel regolamento i veicoli a gas: il Paese scandinavo aveva presentato infatti una proposta per includere gli incentivi per il biometano nei negoziati.
I prossimi passi. Subito dpo l'adozione del regolamento, la Commissione presenterà un regolamento di attuazione per l'omologazione dei veicoli "alimentati esclusivamente, in modo permanente, con RFNBO,cioè combustibili rinnovabili di origine non biologica (gli e-fuel); entro l'autunno del 2023 presenterà un atto delgato che specificherà come i veicoli così alimentati contribuiranno agli obiettivi di riduzione delle emisisoni di CO2. In caso di rifiuto, la Commissione rivedrà il regolamento sulle emissioni di CO2 per implementare il contenuto legale dell'Atto delegato.
Ma i biocarburanti sono davvero esclusi? Non è comunque detta l'ultima parola sui biocarburanti, per i quali non è stato ancora scritto un regolamento definitivo. Afferma, infatti, Massimiliano Salini, europarlamentare di Forza Italia e del Partito Popolare Europeo, che nel cosiddetto “Considerando 11” del regolamento sullo stop ai motori benzina e diesel nel 2035 non vi sarebbe una differenziazione chiara tra biocarburanti ed e-fuel: "Avendo negoziato personalmente il testo in Commissione Trasporti al Parlamento Europeo", sostiene Salini, "sottolineo che è falsa la ricostruzione per la quale nel 'Considerando 11' del regolamento sullo stop a diesel e benzina nel 2035 si parlerebbe di carburanti sintetici e non di biocarburanti. Il 'recital' parla solo di 'CO2 neutral fuels'. Sono curioso di vedere come cercherà di arrampicarsi sugli specchi e quale acrobazia linguistica inventerà la Commissione Europea per includere gli e-fuel e non i biocarburanti. Sul piano tecnico, l’esclusione di questi ultimi è infatti impossibile, visto che si tratta di carburanti la cui neutralità si basa, esattamente come per gli e-fuel, su una compensazione tra la CO2 sottratta nella loro produzione e quella emessa nell’utilizzo dei veicoli. In ogni caso, serve un cambio nel calcolo delle emissioni: occorre passare dal conteggio di CO2 al tubo di scarico al più completo Life cycle approach, che proponiamo da mesi e che tiene conto delle emissioni nell’intero ciclo produttivo dei combustibili e dell’auto. Le uniche vere differenze tra i due carburanti sono che quelli sintetici si collocano ancora nella fase sperimentale e costano molto più dei biocarburanti, una tecnologia oggi più economica, matura e affidabile. Sosteniamo la linea realistica del governo italiano, che giustamente continua a insistere sul mix tecnologico e sulla necessità di aprire anche ai biocombustibili".
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Unione Europea - Stop alla vendita di auto benzina e diesel confermato per il 2035: Italia astenuta e inascoltata
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it