Quindici miliardi, o poco meno. Al posto dei dieci preventivati. Tanto costerà il Ponte sullo Stretto di Messina. A sostenerlo non sono speculazioni politiche di parte o i detrattori dell’opera, ma il governo stesso, nel Documento di economia e finanza. Dov’è scritto che il budget, tenendo conto degli aggiornamenti necessari rispetto al progetto originario (risalente ormai a oltre dieci anni fa), sarà di 13,5 miliardi di euro, cui se ne dovranno aggiungere 1,1 per le opere complementari e le connessioni ferroviarie su entrambi i lati del braccio di mare e quelle stradali, le prime da definire con Rfi (Reti ferroviarie italiane), le seconde con l’Anas. Il tutto, recita sempre il documento, senza che a oggi esistano coperture finanziarie in base alla legislazione vigente.
I fondi. Come reperire risorse così importanti i, in un momento in cui il governo è impegnato su tanti fronti economico-finanziari, dalla gestione dei progetti previsti dal Pnrr alla riduzione del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi? Il testo del governo individua delle possibilità nei fondi europei per lo sviluppo e la coesione, nella prossima legge di bilancio, della quale si discuterà in autunno, e in finanziamenti da parte della Cassa depositi e prestiti e della Banca europea per gli investimenti. L'Ue, frattanto, ha inserito il Ponte nella Rete transeuropea di trasporto Ten-t, dimostrando di non essere a priori contraria al progetto; anzi, di tenerlo in considerazione. Al collegamento tra Calabria e Sicilia, però, non potranno essere dedicati fondi del Pnrr, già diversamente destinati.
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