Finalmente ci siamo: dopo una lunga attesa e il flop della gara precedente, ecco il secondo bando per le ricariche pubbliche veloci con le risorse del Piano di ripresa (Pnrr), ossia oltre 693 milioni di euro. Ne dà notizia il ministero dell’Ambiente, che ha aperto una sezione web specifica nel portale del Gestore servizi energetici, dove possono presentare richiesta di partecipazione le imprese di qualsiasi dimensione operanti nel settore e di comprovata esperienza, più i raggruppamenti temporanei. Obiettivo, realizzare 18.380 colonnine rapide in città e fuori entro il 2025. Per la precisione, 279.344.000 euro per 10.880 stazioni nei centri urbani, e 359.943.750 per le 7.500 su strade extraurbane (in totale, circa 36.760 punti per fare “rifornimento”, perché ogni infrastruttura ha in genere due prese). Si aggiungeranno alle 3 mila colonnine già in corso di realizzazione per oltre 21 mila in tutto (cioè circa 42 mila punti).
Si mira molto in alto. Connettori funzionali alla transizione “green”. Si parte dalle attuali 27 mila colonnine (fra lente e veloci), equivalenti a 54.164 punti di ricarica: di cui, è opportuno ricordarlo, circa il 22% sono scollegate e inutilizzabili per ragioni burocratiche. Il 1° luglio 2024, due ministeri (Ambiente e Infrastrutture) hanno inviato alla Commissione europea il testo del Piano energia (Pniec), che prevede 4,3 milioni di auto elettriche circolanti nel 2030: non poche, visto che oggi ne viaggiano 251.023 (fonte Motus-E). A cui sommare 2,3 milioni di ibride plug-in, per un parco di 6,6 milioni di ricaricabili fra sei anni. Progetto ambizioso.
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