Sono sempre più tesi i rapporti tra Stellantis e il sindacato americano dei lavoratori del settore automobilistico. Lo Uaw ha espresso nuovi timori sulle attività produttive del gruppo guidato da Carlos Tavares, accusando i vertici di voler trasferire l'assemblaggio della Dodge Durango da Detroit al Canada e di non avere intenzione di condividere informazioni sui programmi di sviluppo e di investimento.
La denuncia. Le due accuse sono alla base di un'altra iniziativa del sindacato: l'organizzazione presieduta da Shawn Fain ha infatti presentato una denuncia per "pratiche lavorative sleali", mettendo nel mirino il presunto "muro" alzato dal management e chiedendo maggiori dettagli e "informazioni pertinenti" sui piani prodotto e sugli impegni concordati in occasione del rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Nell'autunno del 2023, lo Uaw è riuscito a ottenere delle precise garanzie sulla salvaguardia di determinati produzioni. L'accordo stabilisce, infatti, la conferma della produzione della Durango il presso il Detroit Assembly Complex anche dopo il 2026, quando è previsto il debutto della nuova generazione della Suv. Tuttavia, alcuni quotidiani locali hanno anticipato il possibile trasferimento del modello di punta del marchio americano nella fabbrica canadese di Windsor anche prima del 2026, mettendo in allarme il sindacato.
La reazione. Stellantis spiega di non aver ricevuto alcuna notifica sulla denuncia al National Labor Relations Board e ha quindi respinto tutte le accuse: "La Società non ha violato gli impegni assunti nella lettera di investimento inclusa nel contratto collettivo Uaw 2023", affermano da Auburn Hills. "Come tutti i nostri concorrenti, Stellantis sta cercando di gestire attentamente come e quando lanciare nuovi veicoli sul mercato, con l'obiettivo di migliorare la competitività e garantire sostenibilità e crescita futura. Comunicheremo i nostri piani allo Uaw al momento opportuno".
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