Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha trascorso quattro giorni a Washington per incontrare il nuovo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, e altri membri di spicco della nuova amministrazione: è quanto riporta la Reuters, citando una fonte interna all'azienda.
Presenza annunciata. La presenza di Elkann (recentemente entrato nel cda di Meta) a Washington non è certo un mistero: il presidente del gruppo automobilistico, al momento privo della guida di un amministratore delegato dopo l'uscita di scena di Carlos Tavares, era tra i numerosi rappresentanti del mondo produttivo invitati all'Inauguration day.
I nuovi dazi su Canada e Messico. L'oggetto dei colloqui non è stato reso noto in forma ufficiale dalle parti, ma con ogni probabilità al centro del vertice c'è stata la questione dei dazi al 25% che Trump intende imporre ai prodotti provenienti da Canada e Messico a partire dal prossimo 1 febbraio. Una decisione da cui Stellantis sarebbe toccata direttamente: il gruppo gestisce due fabbriche di assemblaggio a sud del Rio Grande (Saltillo, del marchio Ram e Toluca, casa della Jeep Compass) e due in Ontario (Windsor, della Chrysler, e Brampton, fermo per ristrutturazione, che entro l'anno riceverà un nuovo modello Jeep) e secondo stime importa da Canada e Messico il 40% delle auto che vende negli Usa.
Il giudizio positivo sulle politiche di Trump. L'azienda, tuttavia, non ha espresso timori riguardo le iniziative doganali della nuova amministrazione: "L'attenzione di Trump per le politiche in grado di supportare una base produttiva robusta e competitiva negli Stati Uniti è molto positiva", si legge in una nota. "Collaboreremo con l'amministrazione per l'obiettivo cruciale di rafforzare l'economia e l'industria nazionali".
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