Stellantis sta preparando un aggiornamento del Piano per l'Italia, con importanti novità sul fronte delle assegnazioni produttive. Tra le nuove iniziative, secondo quanto rivelato dal responsabile per l'Europa, Jean-Philippe Imparato, all'Automotive Dealer Day di Verona, figurano le attese misure per il rilancio di uno dei marchi italiani in crisi: "Fra alcuni giorni vedrò il governo per aggiornamenti sulla produzione di motori, ma anche su Maserati. A giugno ci sarà un aggiornamento del Piano Italia", ha spiegato il manager, aggiungendo che le novità riguarderanno anche Atessa, la maggior fabbrica di veicoli commerciali leggeri del Vecchio continente. Per ora non sono stati forniti dettagli, ma un'altra frase cela un indizio sulla possibilità che vengano aumentate le produzioni, soprattutto di motori ibridi: "Abbiamo lanciato 14 modelli fra il secondo semestre del 2024 e la prima parte del 2025 con varie alimentazioni. La mia sfida oggi non è lanciare più macchine, ma avere i motori giusti, sviluppando soprattutto ibridi e range extender. Su 2,5-2,7 mln di auto che vendiamo in Europa l'ibrido rappresenta più del 60%".

I progressi del Piano. Imparato ha anche ricordato uno dei progressi del programma produttivo svelato lo scorso dicembre: "In questi giorni, abbiamo avviato l'assemblaggio delle prime unità della Fiat 500 ibrida, nello stabilimento di Mirafiori a Torino. Credo che l'inizio di questa fase segni un momento cruciale nel processo di industrializzazione del modello, che è in linea per iniziare la produzione entro la fine dell'anno". Il dirigente francese ha quindi affrontato il tema degli elevati oneri produttivi nel nostro come in altri Paesi europei. "Vogliamo produrre in Europa, ma a un costo competitivo. È una sfida, ma si può fare. Il costo del lavoro e il costo dell'energia sono punti chiave. Se in Spagna produrre un auto costa uno, in Francia è due, in Italia tre in Germania quattro. Ci sono poi i costi della regolamentazione che vanno rivisti perchè dobbiamo ricordare che il 60% delle auto che si vendono in Italia sono sotto i 40 mila euro. Dobbiamo produrre, ma a costi minori e anche gli oneri di regolamentazione vanno modificati", ha evidenziato Imparato, facendo eco alle recenti dichiarazioni del suo presidente John Elkann e dell'amministratore delegato di Renault, Luca de Meo: "C'è bisogno di uno scossone, dobbiamo muoverci velocemente. Il 2025 rappresenta una sfida epocale, un anno cruciale".
"La Cina non ha ancora vinto". Non mancano delle proposte alle istituzioni europee, proprio per affrontare i prossimi mesi. L'Europa, per esempio, dovrebbe definire un piano di rottamazione per sostituire un parco circolante di 256 milioni di auto per la metà con oltre 10 anni di vita. L'Ue, con il contributo dei singoli Stati, dovrebbe mettere nel mirino proprio le vetture più anziane e i veicoli commerciali di oltre sette anni. "Così si avrebbe un effetto sulla riduzione delle emissioni molto più efficace che con i target di vendita di auto elettriche prevista dall'Ue", ha spiegato Imparato, proponendo anche interventi sui costi di omologazione, pari a 2-3mila euro a macchina: "L'Euro Ncap è la più grande trappola degli ultimi 10 anni". E poi servirebbe un contributo per rendere competitiva la produzione delle batterie in Europa: "Per essere competitivi ci vorrebbe un contributo di 40 euro a kW (su un totale di circa 80-100 euro) sulla produzione europea". Tutte le misure potrebbero consentire ai costruttori di contrastare l'aggressività dei concorrenti cinesi. A tal proposito, Imparato non condivide "chi dice che la guerra è finita, che la Cina ha vinto: è una sfida che possiamo ancora affrontare e lo dobbiamo fare con la rete di dealer perché senza la rete non possiamo farcela". E anche per migliorare i rapporti con i concessionari, Stellantis ha deciso di sospendere il modello d'agenzia adottato negli ultimi due anni in Europa, ad eccezione dei Paesi pilota (Austria, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi): "Tenendo conto dell'incertezza dell'intero panorama automobilistico e delle peculiarità degli altri mercati europei, Stellantis ha condiviso con i rappresentanti dell'Associazione Europea dei Concessionari l'opportunità di sospendere per il momento l'implementazione del modello Retailer in altri Paesi europei, proponendo di passare da un accordo di durata limitata a uno a tempo indeterminato, al fine di rafforzare ulteriormente la cooperazione".
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