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Industria e Finanza

La crisi dell'auto
Guidesi: "A Bruxelles chiediamo risposte e iniziative concrete"

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Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia e presidente dell'Alleanza europea delle Regioni dell'Automotive, interviene sulle ipotesi di un rinvio della presentazione del "pacchetto Automotive", l'insieme di misure che Bruxelles dovrebbe svelare il 10 dicembre prossimo per rispondere alle numerose istanze dell'industria continentale. “Ogni ulteriore rinvio di iniziative concrete da parte della Commissione Europea in campo industriale avvicina sempre di più il rischio di deindustrializzazione”, avverte Guidesi.

"Sull’Automotive, non solo ci aspettiamo risposte dalla presidente Von der Leyen il prossimo 10 dicembre, ma che queste possano incidere realmente sulla salvaguardia del settore; interventi che noi, come Regione Lombardia e Automotive Regions Allance, sollecitiamo da tempo, come l’apertura reale a tutte le tecnologie e quindi anche ai biocarburanti e la revisione dei limiti di Co2 da prevedere anche per i camion e bus", ha aggiunto l'assessore lombardo.

Guidesi: "A Bruxelles chiediamo risposte e iniziative concrete"

Pronti alla protesta

Guidesi ricorda quindi "che soli pochi giorni fa il più importante costruttore europeo (Volswagen, ndr) ha annunciato la prima auto prodotta interamente in Cina con il proprio marchio; dalla Commissione arrivano addirittura ipotesi di detariffazione sull’import cinese come se lo spostamento produttivo fosse una strategia di politica industriale". Non mancano timori su altri importanti settori economici, direttamente legati al mondo dell'auto.

Per esempio, sul settore siderurgico l'assessore manifesta "grande preoccupazione", per il rinvio di interventi sul fronte dell'Ets, il Sistema di scambio di quote di emissione dell'Unione Europea, e per la mancanza di iniziative per imporre dei "limiti all'esportazione del 'rottame ferroso'". Sulla chimica, invece, Guidesi chiede "un’accelerazione del pacchetto a tutela del settore partendo da un intervento strutturale sui costi energetici oltre al cambiamento di un'impostazione regolatoria che ha sostanzialmente limitato il settore quasi da renderlo incompatibile con l’Europa”. 

Automotive, siderurgia e chimica sono per l'assessore lombardo "solo alcuni esempi di un'aspettativa che non può essere disattesa perché senza concreti cambiamenti regolatori la desertificazione industriale inizierà a concretizzarsi". "Posticipo e temporeggiamenti ulteriori sono inaccettabili perché tempo non ne abbiamo più, sono a rischio milioni di posti di lavoro e interi comparti", avverte ancora Guidesi, annunciando infine che "senza interventi la Lombardia si farà capo di una protesta in rappresentanza della manifattura, lo faremo a tutela della nostra economia, del lavoro e del futuro dei più giovani".

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