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Industria e Finanza

Contratti Fiat
Tensioni sul modello Pomigliano

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Anche stamane c'è stata una violenta frattura tra la Fiat e la Fiom: la trattativa sul nuovo contratto, il modello Pomigliano, ha avuto momenti di forte tensione dopo il rifiuto da parte della Confederazione di accettare l'accordo del 29 dicembre 2010. Via libera, invece dalle altre organizzazioni.

Le proteste. Gli scontri non ci sono stati solo all'interno dell'Unione industriale: Cobas e sindacati di base si fronteggiano, divisi dalle transenne e controllati dalle forze dell'ordine, suon d'insulti. Fino al lancio di uova e oggetti da parte dei rappresentanti dei Comitati contro gli uomini delle altre sigle, a favore del contratto: Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat. i vertici del Lingotto vogliono portare a casa l'impegno a condividere i contenuti dell'accordo del 29 dicembre scorso, raccogliendo il consenso di tutti i sindacati, anche se la Fiom non si muove dalle sue posizioni. L'incontro viene sospeso intorno alle 13 e quando riprende, alle 14,30, l'azienda chiede una firma.

La posizione della Fiom. Landini ribadisce il suo no ma non vuole lasciare la sala. Saranno quindi l'azienda e le altre organizzazioni a trasferirsi in un'altra stanza per andare avanti. "Siamo di fronte ad un attentato alle libertà sindacali che non ha precedenti. Altre organizzazioni sindacali hanno chiesto di proseguire il negoziato che esclude la Fiom per estendere l'accordo di Pomigliano a tutto il gruppo", commenta Landini che parla di "fatto gravissimo che deve riguardare anche le forze politiche e il governo".

Le altre sigle. "Trattare era fondamentale - ribatte il numero uno della Fim, Giuseppe Farina - perché bisogna assicurare a tutti i lavoratori un contratto dal primo gennaio 2012. E' stata la Fiom a scegliere di lasciare, avrebbe dovuto fare un passo in più che non cè stato. Bisogna fare i conti con la realtà". L'uscita della Fiom "non è una sorpresa", incalza il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti e ricorda che la Fiat è l'unica azienda che ha fatto investimenti negli ultimi anni" mentre il segretario generale Fismic, Roberto Di Maulo parla di "importanti passi avanti e di una possibile chiusura in tempi brevi".

Redazione online

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