L'immagine, un po' eccessiva, è quella di tanti "cimiteri del petrolio". Perché a sentire la Figisc (la Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti di Confcommercio), Milano corre il rischio di trasformarsi in un "deserto" di stazioni di servizio abbandonate. Non solo in centro (dove il 90% dei distributori ha già dato forfait), ma anche nelle vie di grande percorrenza e nelle tangenziali.
Situazione nera. Di certo pesa la crisi, che toglie auto e moto dalle strade in concorso con tariffe e prelievi fiscali sempre più difficili da sostenere. Ma non solo. Sotto il Duomo, nel 2013, i consumi di benzina registrati dai 280 impianti operativi sono diminuiti mediamente del 7% rispetto a due anni fa, mentre il gasolio ha fatto registrare un calo del 6%. Dati leggermente peggiori di quelli nazionali (secondo Faib Confesercenti il consumo di benzina italiano è infatti calato del 5,7%, il gasolio del 4,7), che tuttavia assumono ben altro peso sulle tangenziali: qui, per la Figisc, il calo di carburante erogato viaggia tra il 30 e il 40%. "Notte fonda", sospira il sindacato, confermando un trend negativo che prosegue dal 2011 e che non si è fermato nemmeno durante le feste natalizie.
Le accise. La Figisc lamenta inoltre l'aumento delle accise per effetto del decreto del Fare. Dal 1° gennaio, come è noto, l'imposta di consumo sugli oli lubrificanti è passata da 750 euro per mille chilogrammi a 787,81, mentre dal 1° marzo toccherà a benzina (da 728,40 a 730,80 euro per mille litri) e gasolio (da 617,40 a 619,80 euro). "Pessime notizie" non solo per i gestori, come sottolinea la Faib, ma anche per gli automobilisti, che saranno costretti a prevedere ulteriori risparmi.
Il "deserto". La conclusione di tutto questo è di Paolo Uniti, segretario della Figisc milanese: "I consumi di carburanti sono destinati a calare ulteriormente, mettendo letteralmente in ginocchio le gestioni degli impianti che per il 70% sono fortemente esposte con il sistema bancario". La stima è che nel corso del 2014 molte stazioni "dovranno chiudere", mentre altre saranno "a rischio rifornimento" per mancanza di soldi. La paura di una "desertificazione" non risparmia nemmeno grandi arterie come via Lorenteggio e via Novara, dove si temono "stazioni in abbandono con gravi rischi anche per la sicurezza: i piazzali una volta presidiati dai nostri benzinai - conclude Uniti - diventeranno area di parcheggio e sosta abusiva per qualsiasi mercato illegale".
Davide Comunello
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