
Dura lex sed lex. E alla Lexus lo sanno bene. Perché conoscono perfettamente le leggi commerciali del mercato premium, con le regole che valgono oggi e quelle che si applicheranno in futuro, complici le trasformazioni socio-economiche prodotte dalla globalizzazione. In un contesto, ha spiegato al Salone di Ginevra il capo di Lexus Europe, Alain Uyttenhoven, che vedrà il segmento premium continuare a crescere in parallelo con l’aumento delle persone ricche e benestanti (oggi, secondo Forbes, i miliardari sono più di 1.800 su base planetaria). “Ci saranno perciò sempre più clienti a entrare in questo mercato? Sì. Avremo molti nuovi brand? Di nuovo sì”, rimarca il responsabile per l’Europa della Casa giapponese, controllata da Toyota, “ma non tutti ce la faranno. Non c'è abbastanza spazio. Ci saranno vincenti e perdenti”.

Mercato in crescita. Le tendenze per il prevedibile futuro vanno nella direzione “del downsizing, senza però che si arrivi a un downgrading”. Questo perché “ci sono due ragioni fondamentali che spingono all’acquisto di macchine premium. La prima è: voglio appartenere al club (dei ricchi, ndr) e dimostrare che posso permettermelo. La seconda è che vuoi premiare te stesso: hai lavorato duro, hai raggiunto una posizione e desideri concederti un premio. Se quindi la domanda è: il mercato delle premium car crescerà nel mondo, la risposta è sì. Perché sta salendo il numero delle persone che possono permettersi auto di questo tipo, non solo sui mercati tradizionali (Europa Occidentale, Usa e Giappone), ma anche in Cina, India e nei Paesi emergenti”.
Obiettivo Europa. A questi appuntamenti Lexus ritiene di presentarsi più che preparata. “Dopo le tre case tedesche, che dominano il mercato, noi siamo il numero quattro”, rimarca Uyttenhoven. “Quest'anno venderemo 600 mila auto nel mondo, la metà di queste in Usa. Ma quello che è interessante è che Lexus sta crescendo più velocemente nel resto del mondo. Per esempio in Europa lo scorso anno abbiamo incrementato le vendite del 30% e quest'ano saliremo probabilmente di un altro 20%. Perché abbiamo i prodotti giusti. Come la Nx, che in Italia ha raddoppiato i volumi di Lexus in meno di un anno. L’abbiamo lanciata in settembre e abbiamo raddoppiato le consegne su base mensile. Nel vostro Paese stimiamo che più delle metà delle vendite arriverà da Nx”.
Ibrido e incentivi. L’head of Lexus Europe rivendica poi la strada percorsa con i motori ibridi. “Noi siamo stati i primi con questa tecnologia e gli altri, che prima sorridevano, ora ci stanno seguendo. Per Lexus la tecnologia ibrida continuerà essere la tendenza dominante per il mercato europeo. Il 98% delle auto che vendiamo nell'Europa occidentale ha un motore ibrido”. E nei prossimi dieci anni, visti i limiti pressanti su Co2 e ossido di azoto, lo scenario è quello di vetture “entry level ancora con motori a combustione, molte ibride, e auto hi-end con motori fuel cell. Mentre un giorno vedremo la migrazione dai motori a combustione a quelli fuel cell”. Per Uyttenhoven, però, il discorso degli incentivi sulle nuove motorizzazioni va preso con le molle. “La questione è: gli aiuti statali servono ad aiutare i consumatori o i produttori? Quello che posso dire è che Toyota ogni 60 minuti spende circa 1 milione di dollari in ricerca e sviluppo. Se non investi nel tuo futuro non puoi chiedere aiuto allo stato”. F.D.R.
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