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Mercato

Mercato europeo
Boom di immatricolazioni ad agosto: +29,8%

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Il mercato automobilistico europeo ha segnato un vero e proprio boom di immatricolazioni in un mese tradizionalmente non significativo come agosto. Secondo i dati dell'Acea (l'associazione europea dei costruttori di auto) le immatricolazioni nell'area Ue + Efta, pari a 1.171.760 unità, sono cresciute addirittura del 29,8%, quasi il triplo rispetto al +10,1% di luglio e decisamente al di sopra del +5,1% di giugno. Il principale fattore di spinta è rappresentato dalle procedure di omologazione Wltp, che hanno indotto le case automobilistiche a lanciare sconti e promozioni pur di liberarsi dei veicoli non adeguati alle nuove normative in vigore dal primo settembre. Fra i principali mercati, a sostenere la domanda del Vecchio Continente sono la Spagna, la Francia e la Germania con un incremento, rispettivamente, del 48,7%, del 40% e del 24,7%. Segue il Regno Unito con un +23,1%, mentre l'Italia cresce di un più modesto 9,5%. Il consuntivo dei primi otto mesi, con 11.181.738 registrazioni, mostra un incremento del 5,9%, grazie, soprattutto, al +14,6% della Spagna, al +8,9% della Francia e al +6,4% della Germania, che compensano la sostanziale stabilità dell'Italia (-0,1%) e la contrazione del Regno Unito (-4,2%).

Cresce FCA. Con 73.259 immatricolazioni, il gruppo FCA registra una crescita del 38,9% e consolida così il quarto posto nella classifica europea dei maggiori produttori automobilistici. A spingere le performance è sempre la Jeep con un balzo del 158,1% seguita dall'Alfa Romeo con un aumento dell'80,3% e dalla Fiat con un miglioramento del 22,9%. Male la Lancia, con un -54,7%, mentre la Maserati cresce dell'1,8%. 

Sull'altalena i tedeschi. I gruppi Volkswagen, BMW e Daimler mostrano un andamento in chiaroscuro. I tedeschi di Wolfsburg, con immatricolazioni per 319.163 unità, registrano un +39,3% grazie al marchio VW (+44,4%) e anche alla crescita di Porsche (+88,3) e Seat (+72,2%). Performance positive, ma con percentuali inferiori, anche per l'Audi (+32%) e la Skoda (+14,1%). Il gruppo BMW fa segnare, invece, un miglioramento del 5,7% (62.386 unità), con la crescita del 4,3% del marchio omonimo superata da quella del +12,5% della Mini. Andamento negativo per la Daimler, con un calo del 4,2%, causato dalla flessione del 5,9% della Mercedes, compensata solo in parte dalla crescita del 14,9% della Smart.

Renault fa meglio del gruppo PSA. Nella classifica dei grandi produttori, alle spalle del leader di mercato Volkswagen si piazzano ancora i francesi. Al secondo posto con 160.522 immatricolazioni si trova il gruppo PSA, che vede un aumento del 17,1%. Crescono la Peugeot con un +20%, la Citroën con un +37,2% e la Opel con un +4,1%, mentre la DS perde il 4,7%. Il gruppo Renault mette a segno tassi di crescita decisamente superiori a quelli dei cugini guidati da Carlos Tavares: con 142.189 unità registrate, sale del 56,4%. Il marchio omonimo, la Lada e la Dacia risultano in espansione, rispettivamente, del 66,7%, del 40,5% e del 36,5%. 

Bene la Ford, la Volvo e le inglesi. Tra le altre Case occidentali, la Ford, con 59.636 immatricolazioni, cresce del 16,6%. Il gruppo Jaguar Land Rover piazza 9.345 veicoli e sale del 21,3% con il +89,2% del marchio del giaguaro a compensare il calo del 5,6% subito dal brand delle fuoristrada di lusso. Bene anche la Volvo con 15.688 registrazioni e una crescita del 9,4%.

In crescita anche i gruppi asiatici. Quanto ai costruttori asiatici, il gruppo Toyota registra un miglioramento del 17,8% (+18,3% per il marchio omonimo e +8,2% per la Lexus), mentre la Nissan sale del 46,3% e la Honda del 18,8%. Completano il quadro le coreane Hyundai e Kia, con la prima a guadagnare il 34,6% e la seconda il 13,3%.

Il commento dell’Unrae. "La necessità di ricambio delle giacenze a fronte delle nuove metodologie di misurazione delle emissioni dei veicoli (Wltp e Rde)", ha commentato Romano Valente, direttore generale dell’Unrae (l’Associazione delle case automobilistiche estere, "ha contribuito al trend positivo dell’Europa, anche se pesa ancora il rallentamento delle immatricolazioni nel Regno Unito e in Italia, che non riesce ad attivare un’efficace politica di rinnovo del parco circolante”. E a proposito del mercato italiano, Valente ribadisce le raccomandazioni della sua associazione in vista della prossima legge di stabilità. L’Unrae chiede, in particolare, di "stimolare la sostituzione del vecchio parco circolante; ridurre la pressione fiscale per gli automobilisti (accise, bollo, Ipt, superbollo); investire sulle infrastrutture e le smart road attraverso lo sviluppo di stazioni di ricarica standard e rapida, sia pubbliche che private e condominiali; armonizzare gli interventi regolatori della mobilità prima dei provvedimenti invernali con l’istituzione di una cabina di regia nazionale”.

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