Il mercato automobilistico italiano lancia a settembre un segnale decisamente positivo con una crescita a doppia cifra per le immatricolazioni. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, lo scorso mese sono stati registrati 142.136 veicoli, il 13,22% in più rispetto a un anno fa grazie, però, all'effetto statistico generato dal confronto con l'anno scorso, quando lo stesso mese era stato penalizzato dalle criticità legate all’introduzione delle nuove norme di omologazione Wltp. Settembre è comunque solo il secondo mese positivo da inizio anno e pertanto non è sufficiente a invertire un trend finora negativo: il consuntivo dei primi nove mesi dell'anno presenta una flessione dell'1,61%, con 1.467.668 unità immatricolate.
Torna a crescere FCA. Con 31.611 immatricolazioni, la Fiat Chrysler Automobiles pone fine a una lunga serie di dati negativi mettendo a segno una crescita del 10,98%. Quasi tutti i marchi del gruppo italoamericano mostrano un segno più: la Fiat cresce del 3,43% (19.393 registrazioni), la Jeep del 27,73% (5.694), la Lancia del 23,51% (4.156) e l'Alfa Romeo del 33,93% (2.175). L'unica eccezione è la Maserati, con un calo del 40,68% e 156 vetture immatricolate.
Continua l'ascesa di PSA. Alle spalle del costruttore italo-statunitense si conferma il gruppo PSA, con 23.129 registrazioni e una crescita del 14,3%. Nel dettaglio, la Peugeot incrementa le registrazioni dello 0,65% con 7.931 unità, la Opel sale del 20,93% (8.552) e la Citroën del 21,24% (6.199), mentre la DS fa un balzo del 162,94% con 447 vetture immesse sul mercato.
In grande spolvero Wolfsburg. Il gruppo Volkswagen registra una crescita ancor più sostenuta: le immatricolazioni sono 22.664, il 43,8% in più rispetto a un anno fa. Tra i vari marchi, la Volkswagen cresce del 44,24% (14.075 veicoli registrati), l'Audi del 40,9% (4.516), la Skoda del 4,27% (1.979) e la Seat del 132,36% (2.068). Bene anche la Lamborghini con un +160%, anche se le immatricolazioni sono solo 26.
Salgono anche Renault e Ford. Ai piedi del podio si piazza il gruppo Renault con 10.601 immatricolazioni e un miglioramento del 32,28%. Ancora in forte crescita risulta la Dacia, con un +84,83% e 4.325 registrazioni, mentre il marchio della Losanga mette a segno un incremento del 10,61% grazie a 6.276 immatricolazioni. Andamento di nuovo positivo per la Ford, con 9.511 veicoli registrati e un +3,92%.
In crescita la BMW, in calo la Daimler. I grandi costruttori premium tedeschi tornano a mostrare performance divergenti. Con 6.839 immatricolazioni, la Daimler subisce una flessione del 4,31%, per colpa del -0,1% registrato dalla Mercedes-Benz (5.205 auto) e, ancor di più, del -15,64% della Smart (1.634 vetture). I concorrenti bavaresi della BMW guadagnano, invece, il 3,19%: le immatricolazioni sono 6.797, di cui 4.718 per il marchio dell'Elica (-2,68%) e 2.079 per la Mini (+19,55%).
Asiatiche sempre in chiaroscuro. Tra i costruttori asiatici, torna a crescere il gruppo Toyota, con 8.315 registrazioni e un aumento del 5,07%: il marchio omonimo migliora del 4,24% e la Lexus del 17,06%. Il gruppo Nissan flette del 9,61%, la Suzuki del 4,93%, la Mitsubishi del 25,08% e la Subaru del 41,82%. Salgono, invece, la Mazda, con un +23,11% e la Honda, con un +22,64%. Segno leggermente positivo per le coreane Hyundai e Kia, in crescita rispettivamente dello 0,77% e dello 0,88%. Dati negativi per la SsangYong (-32,27%) e per la proprietaria indiana Mahindra (-47,06%).
Bene Volvo e Jaguar Land Rover, nuovo boom Tesla. Tra gli altri brand del segmento premium, la Volvo, con 1.973 registrazioni, sale del 2,49%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover riscontra una crescita dell'8,67% (2.056 registrazioni) con il +42,29% del brand dei fuoristrada ad annullare il -30,99% del marchio del Giaguaro. Continua, infine, il boom della Tesla: sono 375 le immatricolazioni, il 525% in più rispetto a settembre 2018.
Panda salda in vetta. La classifica dei modelli più popolari vede sempre in testa la Panda, con 9.183 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si posiziona la Lancia Ypsilon, con 4.156. Al terzo, con 3.560 registrazioni, si piazza la Volkswagen T-Cross. Seguono, nell'ordine, la Toyota Yaris (3.352), al Jeep Renegade (3.284), la Fiat 500X (3.203), la Fiat 500 (3.100), la Citroën C3 (3.026) e la Volkswagen T-Roc (2.790). Chiude la top-ben la Ford EcoSport con 2.522 registrazioni.
Il boom delle alimentazioni alternative. Sul fronte delle alimentazioni, non si arresta il constante declino del diesel anche se con un'intensità decisamente inferiore rispetto ai mesi scorsi. Le motorizzazioni a gasolio, dopo i passati crolli anche superiori al 30%, flettono solo del 13,9% e scendono dal 48% al 36,6% del mercato. A far da contraltare è la crescita delle auto a benzina, con un +30,4% e il 44,7% della domanda (38,6% un anno fa), e sopratutto il buon andamento delle alimentazioni alternative: +186,4% per le auto a metano, +49,7% per le Gpl, +40,3% per le ibride e +156,8% per le elettriche. Quest'ultime sfiorano anche la soglia dell'1% del mercato con una quota salita in un anno dallo 0,4% allo 0,9%.
Torna a crescere il canale dei privati. In termini di canali di vendita, i privati tornano a segnare un dato positivo: +13,6%. In decisa crescita risulta anche il noleggio (+23,7%), con la componente del breve termine in salita del 12,6% e quella del lungo termine in miglioramento del 34,3%. Bene anche le società con un +3,5%.
Ancora negativo l'usato. Il mercato delle auto usate è sostanzialmente stabile: i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) sono pari a 338.957, contro i 339.354 di un anno fa. Tra gennaio e settembre i trasferimenti sono stati 3.131.638, il 4,9% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il commento dell’Unrae. L'Unrae, l'associazione delle Case estere, lega l'andamento del mese di settembre a quanto avvenuto l'anno scorso per colpa dell’effetto Wltp: il +13,4% rappresenta, infatti, solo "un'apparente ripresa dovuta al crollo di un anno fa". Inoltre l'associazione ribadisce la necessità di "interventi urgenti" per svecchiare un parco circolante che al 30 giugno contava ancora 12 milioni di auto pre-Euro 4 con oltre 14 anni di età. "Al nuovo Governo che si è appena insediato intendiamo portare una serie di proposte concrete e strutturate che stiamo perfezionando, con un orizzonte temporale di medio termine e l’obiettivo primario di svecchiare in modo accelerato il nostro parco circolante nelle fasce da Euro 0 a Euro 3", afferma il presidente Michele Crisci. "Tutto ciò intervenendo sulle vetture più inquinanti, in linea con le previsioni del Protocollo per la qualità dell’Aria e garantendo un’invarianza di gettito complessiva per il settore auto, senza stravolgere le misure già in essere, soprattutto quelle a sostegno delle alimentazioni a basso impatto. In particolare, considerando che le vetture più anziane sono nella disponibilità delle fasce sociali più deboli, le nostre proposte prestano una particolare attenzione a questi automobilisti”.
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