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Mercato italiano
Gli incentivi non bastano: a giugno -15%

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La caduta del mercato automobilistico italiano prosegue inesorabile anche a giugno, nonostante gli incentivi siano andati esauriti per la fascia di veicoli di maggior richiamo per gli automobilisti, ossia quella con emissioni tra 61 e 135 g/km. A giugno, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono risultate pari a 127.209 unità, il 15,01% in meno rispetto a un anno fa. Il calo, sostanzialmente simile a quello di maggio (-15,14%), è evidentemente legato a fattori negativi difficilmente risolvibili con le sole agevolazioni, a partire dall’incertezza economica, con le relative conseguenze sulla fiducia dei consumatori e la propensione agli acquisti, per arrivare alla sempre scarsa disponibilità di prodotto. Tra l’altro, sono sempre più lontani anche i livelli pre-Covid: rispetto a giugno 2019, la flessione è del 26%. Di conseguenza, il consuntivo del primo semestre mostra 684.228 immatricolazioni e una contrazione del 22,69% (il calo sul 2019, invece, supera il 36%).

Stellantis. A giugno, il gruppo Stellantis ha immatricolato 48.701 auto, il 13,98% in meno rispetto a un anno fa. La maggior parte dei nove marchi chiude il mese in territorio negativo: -18,7% per la Citroën (5.899), -24,26% per la Fiat (16.812), -21,32% per la Jeep (5.125), -14,28% per la Lancia (3.716),  -18,84% per la Opel (5.227). In controtendenza, l’Alfa Romeo con un +27,67% (1.435), la DS con un +30,08% (653), la Maserati con un +59,3% (274) e la Peugeot con un +18,39% (9.560).

Gruppo Volkswagen. Andamento negativo per quasi tutti i marchi di proprietà di Wolfsburg: le immatricolazioni totali sono 20.270, per una flessione del 24,54%. L'Audi perde il 32,79% (4.408 registrazioni), la Seat il 48,97% (1.533), la Skoda il 20,25% (2.324) e la Volkswagen il 24,95% (11.129). Giù anche la Lamborghini (-14,63% e 35 registrazioni), mentre la Cupra mette a segno un +149,78%, grazie a 1.721 immatricolazioni.  

Renault e Ford. I francesi chiudono il mese di giugno con un calo di appena il 4,06% e 15.055  immatricolazioni. Di queste, 5.754 sono del marchio della Losanga (-34,06%), mentre la Dacia registra 9.301 unità, il 33,52% in più. Pesante la flessione della Ford: le immatricolazioni sono 4.028, il 31,18% in meno.   

BMW e Daimler. Per il gruppo di Monaco le registrazioni sono 5.135, con un calo del 23,26% rispetto a giugno dello scorso anno, per effetto del -17,14% della BMW (4.060 immatricolazioni) e del -39,98% della Mini (1.075). Negativi anche i numeri della Mercedes-Benz: le 4.683 immatricolazioni implicano una contrazione del 12,97%, con il brand della Stella a tre punte in discesa del 15,51% (3.929) e la Smart in crescita del 3,15% (754).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 8.579 veicoli e scende del 3,77%: il marchio omonimo, con 8.392 targhe, cala di appena lo 0,2%, mentre la Lexus, con 187, perde il 63,04%. Giù anche la Suzuki (-55,47%, 1.509 unità), la Mazda (-50,69%, 534), la Mitsubishi (-55,91%, 168) e la Subaru (-23,16%, 146). In controtendenza la Nissan, con un +41,81% (2.951 registrazioni) e la Honda, con un +11,53% (590). Le coreane sono in territorio negativo: con 3.918 immatricolazioni, la Hyundai perde il 25,2%, mentre la consociata Kia, con 3.613 unità, cala dell’11,18%.

Volvo e JLR. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo registra 1.080 vetture, perdendo il 58,78%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover subisce una contrazione del 28,14%: le immatricolazioni sono 1.011, di cui 207 per il marchio del Giaguaro (-52,85%) e 804 per il brand delle fuoristrada (-16,94%). La Tesla mette a segno l’ennesima performance positiva di fine trimestre: a giugno le registrazioni sono 1.143  (+16,16%). In spolvero la Ferrari, con un +26,92% (66 unità), e la Porsche, con +16,9% (581).

Gli altri brand. Spicca l’ennesimo boom della DR: con 2.196 immatricolazioni, il brand molisano guadagna il 185,94%, superando per consegne diversi costruttori generalisti. Tra i marchi con vetture di origine cinese, la Lynk & Co ha consegnato 376 esemplari e la MG 619.

La top ten. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda, con 7.654 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (4.323) e la terza dalla Fiat 500 (3.921). Seguono, nell'ordine, la Peugeot 208 (3.781), la Dacia Duster (3.744), la Lancia Ypsilon (3.717), la Jeep Renegade (3.393), la Citroën C3 (3.346), la Renault Captur (3.162) e la Fiat 500X (3.003).

Si salvano solo le Gpl. A giugno, tutte le alimentazioni sono in territorio negativo, con l’unica eccezione del Gpl. Le auto a benzina patiscono un calo del 17,7% e scendono dal 30,2% al 29,2% del mercato, mentre le diesel perdono il 21,5% e passano dal 22,5% al 20,7%. Tra le bifuel le Gpl guadagnano l’1,3% e quelle a metano perdono il 62,4%. Quanto alle vetture elettrificate, le ibride subiscono un declino del 6,3%, con le full hybrid a +9,4% e le mild a -10,9%, ma vedono la loro penetrazione salire dal 27,4 al 29,1%. In calo risultano anche le ibride plug-in: perdono l’1,8% ma salgono, comunque, dal 4,7% al 5,5% della domanda. Ancora una volta è pesante la flessione per le elettriche pure, con un -17,5% ma con una penetrazione in lievissimo aumento dal 4,7% al 4,8%.

La 500 sempre prima tra le Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, la Fiat Nuova 500 si conferma in cima alla classifica dei modelli più popolari con 781 targhe. Seguono la Tesla Model Y (769), la Smart fortwo (723), la Tesla Model 3 (374), la Renault Twingo (271), la Peugeot 208 (222), la Renault Zoe (217), la Renault Mégane E-Tech (189), la Peugeot 2008 (177) e la Volkswagen ID.3 (170).

L'andamento dei canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita i privati calano del 14,6%, mentre il noleggio a lungo termine perde appena l’1,7%. Male anche le società, con un -12,4%, e il noleggio a breve, con un -13,6%. Forte la contrazione delle autoimmatricolazioni (-40,8%).

L’andamento delle emissioni. La CO2 media è pari a 116,7 g/km, in calo del 2,1% rispetto ai 119,2 dello stesso mese dello scorso anno. A giugno sono state immatricolate 6.191 auto (4,8% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 6.783 vetture (5,3% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 83.368 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, il 64,8% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 27.698 auto (21,5% del mercato) con CO2 tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono a quota 2.055 unità (1,6% del mercato).

Il commento dell'Unrae. Nell'analizzare l’andamento del mercato, l’Unrae pone l’accento soprattutto sulla struttura degli incentivi. "Le deludenti performance delle auto elettriche sono la prova evidente della necessità di includere le persone giuridiche tra i soggetti beneficiari degli incentivi”, commenta il presidente Michele Crisci. "Alla luce dei dati di giugno, è auspicabile che - senza generare avanzi di fine anno, né tantomeno dirottarli altrove - i fondi vengano impiegati da subito per allargare la platea dei beneficiari a categorie che sarebbero pronte ad utilizzarli. Enti, aziende e noleggi rappresentano infatti, nel loro insieme, il 52% del mercato di auto con la spina e ad oggi risultano esclusi dai contributi per motivi puramente di budget”. “In particolare - conclude Crisci - andrebbero comprese le società di noleggio a lungo termine (Nlt), che a loro volta servono non solo aziende, ma anche consumatori: una quota, quest’ultima, sempre crescente negli ultimi anni, fin quando non è intervenuta questa ingiustificabile discriminazione rispetto ad altre modalità di acquisizione”.

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