Il mercato italiano dell'auto continua a crescere a doppia cifra nonostante i timori di un brusco rallentamento per effetto dell’annuncio dei nuovi incentivi. A febbraio, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 147.094, il 12,8% in più rispetto allo stesso del 2023. Il miglioramento, unito a quello di gennaio (+10,6%), porta il consuntivo del primo bimestre a mostrare una crescita dell’11,7% e un totale di 289.103 targhe. A sostenere le performance del mercato è la maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita, il giorno lavorativo in più rispetto all’anno scorso e, seppur in parte visto il rapido esaurirsi dei fondi per alcune categorie di auto, il ripristino dei vecchi incentivi. In ogni caso, rimane lontano il ritorno ai livelli pre-pandemia del 2019: infatti, secondo le elaborazioni dell’Unrae, le registrazioni bimestrali risultano in flessione del 16% circa.
Stellantis. A febbraio, il gruppo Stellantis conta 49.051 auto immatricolate, il 17,4% in più rispetto a un anno fa. Quasi tutti i marchi sono in territorio positivo: +7,5% per Alfa Romeo (1.889 targhe), +40,3% per Citroën (6.463), +14,8% per Fiat (17.580), +4% per Jeep (6.497), +69% per Lancia (4.152), +2,2 per Opel (4.107) e +19,1% per Peugeot (7.708). Giù DS, con un -32,7% (434 immatricolazioni) e Maserati, con un -15,3% (221).
Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 23.128, per un incremento del 5,7%. Audi cresce del 15,1% (6.406 registrazioni), Cupra del 63,9% (1.823), Seat del 64,2% (1.816), Skoda del 18,8% (2.877). Scendono Lamborghini (-7,7% e 36 immatricolazioni) e Volkswagen (-13,4% e 9.860 registrazioni).
Renault e Ford. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo registra un miglioramento del 12% e 16.382 immatricolazioni. Di queste, 7.408 sono del marchio della Losanga (+8,6%) e 8.974 della Dacia (+15%). In calo la Ford: le 6.465 targhe mensili implicano una flessione del 13,1%.
BMW e Daimler. Per il costruttore bavarese le registrazioni totali sono 7.181, il 15,6% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW immatricola 6.065 vetture e guadagna il 36,4%, mentre la Mini, con 1.116 targhe, perde il 36,8%. Male la Mercedes-Benz, con un -21,6% e 3.625 vetture registrate. Il brand della Stella a tre punte subisce un calo del 19% (3.415 unità immatricolate) e la Smart il 48,7% (210).
Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota vede le registrazioni salire del 27,8% a 11.287 unità, di cui 10.889 per il marchio delle tre ellissi (+25,9%) e 1.116 per la Lexus (+119,9%). Bene anche Nissan (+9,8%, 3.694 targhe), Suzuki (+65,2%, 4.163), Honda (+39,6%, 663), Mitsubishi (+72,1%, 222). In calo Mazda (-10,4%, 1.196 immatricolazioni) e Subaru (-35,7%, 105). Contrastate le performance delle Case coreane: con 5.052 immatricolazioni, la Hyundai guadagna il 39,4%, mentre la consociata Kia perde il 2,24% (3.965 vetture).
Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo immatricola 1.705 vetture, il 15,4% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 810 (-18,7%), di cui 118 per il marchio del Giaguaro (+10,3%) e 692 per il brand delle fuoristrada (-22,2%). Crescita a doppia cifra per la Tesla, con un +41% (1.851 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un +77,8% (80) e la Porsche un +24,4% (795).
Gli altri brand. A febbraio, si ferma il trend positivo del gruppo DR, che flette del 33,3% (2.051 targhe), mentre, tra i marchi di origine cinese, MG balza del 202,9% (3.117) e Lynk & Co registra un -79,4% (87). Per la prima volta, entra in classifica la Eurasia Motor Company con 105 registrazioni e un aumento del 75%.
La top ten. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda con 11.348 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (5.733) e la terza dalla Citroën C3 (4.524). Seguono, nell’ordine, la Lancia Ypsilon (4.152), la Toyota Yaris Cross (2.962), la la Toyota Yaris (2.956), la la Jeep Avenger (2.944), la Fiat 500X (2.919), la Renault Captur (2.919) e la Peugeot 208 (2.853).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati segnano una crescita del 18,3%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 15,7% e quella di breve balzare del 101,1%. Bene anche le società, con un +7,8%, e le autoimmatricolazioni, con un +20,4% (+23,2% l’uso privato e -16,2% l’uso noleggio).
Senza punti le Bev. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione vede le elettriche tornare in territorio positivo dopo il forte calo di gennaio, ma la loro crescita è peggiore di quella del mercato: le Bev salgono di solo il 2,8% e passano dal 3,7% al 3,4% dell’immatricolato. Prosegue il momento negativo delle ibride plug-in: -16,5% e quota in contrazione dal 4,2% al 3,2%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 16,5% (+14,5% per le "full", +17,2% per le "mild") e passano dal 36,5% al 37,8% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 34,2%, per una quota in miglioramento dal 26,1% al 31,1%, mentre le diesel perdono il 13,2% e scendono dal 19,2% al 14,8%. Dopo mesi di continua flessione, torna in spolvero il metano: +37,8% e quota stabile allo 0,2%. Infine, grazie a un +6,5% prosegue il buon andamento del Gpl, anche se il peso sul mercato si contrae dal 10,1% al 9,5%.
La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche torna in vetta la Tesla Model Y (1.252 targhe), seguita da Tesla Model 3 (586), Volkswagen ID.3 (365), Fiat Nuova 500 (245), BMW iX1 (211), Volvo EX30 (201), Jeep Avenger (173), Peugeot e-208 (173), Smart Fortwo (120) e Renault Twingo (108).
Emissioni. Quanto alle emissioni, si torna a vedere il segno meno dopo un periodo di crescita: la CO2 media è pari a 120,1 g/km, a fronte del 120,2 dello stesso mese dell'anno scorso. Tuttavia, il consuntivo del bimestre mostra un dato in aumento da 120,2 a 121,5 g/km. A febbraio sono state immatricolate 5.881 auto (3,9% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.783 vetture (2,5% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 103.043 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 69,1% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 31.074 auto (20,8% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.660 (1,8%).
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