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Bain & Company
L’auto nuova è sempre più inaccessibile

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Dal 2013 al 2024 i prezzi d’acquisto delle auto nuove sono aumentati, in media, del 52%, con un costo medio passato da circa 19 mila a circa 30 mila euro. Lo rivela l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta dall’Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e da Bain & Company, presentata ieri a Roma. Un dato mediamente conosciuto, ma che, se messo in relazione al reddito medio netto degli italiani e all’inflazione, fotografa perfettamente il cattivo stato di salute del mercato italiano dell’auto.

Redditi netti al ralenti. Lo studio, che conferma gli allarmi lanciati più volte negli ultimi anni da Quattroruote, evidenzia che in undici anni i redditi familiari netti sono cresciuti solo del 29% (da 29 mila a 38 mila euro) e che il disaccoppiamento nel tasso di crescita di questi due valori è iniziato nel 2020. Fino a quel momento, infatti, prezzi e redditi avevano registrato aumenti molto simili (mediamente del 12%-14%). Se, infine, si depurano questi dati dall’inflazione, cresciuta di 23 punti percentuali nello stesso periodo, i grafici mostrano in maniera impietosa che a fronte di un incremento del reddito reale familiare netto del 5% in undici anni, il prezzo medio d’acquisto reale delle auto è aumentato del 24%.

Aumentano le persone che rimandano l’acquisto. Non è un caso, dunque, che nel 2024 la quota di consumatori che non ha neanche preso in considerazione l’acquisto di un’auto nuova sia salita di ben cinque punti percentuali rispetto al 2023 (dal 57% del 2023 al 62%). E che quasi due italiani su tre abbiano annullato o posticipato l’acquisto in attesa di un calo dei prezzi (32% del campione) o per problemi di reddito (33%). Il fattore prezzo è talmente rilevante che, rivela lo studio, rappresenta anche il primo motivo (35%) per cui oggi si sceglie un’auto nuova cinese o, comunque, asiatica.

Sale l’interesse per i brand cinesi. E a proposito di marchi, la ricerca mostra una sostanziale stabilità nel mix delle marche considerate per l’acquisto di un’auto nuova: il 42% degli italiani continua a preferire un brand europeo, mentre il 23% è pronto ad aprirsi all’offerta cinese. La qualità percepita della vettura non sembra più essere un ostacolo all’acquisto delle auto provenienti da oriente, che, anzi, vengono scelte dal 30% proprio per la qualità percepita e dal restante 35% per altri motivi.

Di Loreto: meno possibilità di accedere a un’auto nuova. "L’auto - ha commentato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company, commentando lo studio - resta centrale nella mobilità quotidiana degli italiani, ma il mercato si sta trasformando in profondità. L’incremento dei costi e l’incertezza economica stanno ridefinendo le priorità di consumo: non è l’interesse per la mobilità privata a diminuire, ma la possibilità reale di accedere a un’auto nuova. Si rafforza così una nuova normalità fatta di veicoli mantenuti più a lungo, attenzione al prezzo e apertura a soluzioni non tradizionali, come l’usato o il noleggio". "È fondamentale che il settore sappia rispondere a queste esigenze in modo flessibile", ha concluso Di Loreto, responsabile italiano per l'area automotive della mutinazionale della consulenza.

Viano: ma aumentano i privati che scelgono il noleggio. Il noleggio, gli ha fatto eco il presidente dell’Aniasa, Alberto Viano, "si conferma oggi, anche per i privati, uno strumento di democratizzazione all’auto, che rende possibile attraverso un canone mensile, più accessibile, utilizzare una vettura di ultima generazione, a ridotte emissioni e dotata dei più avanzati sistemi di sicurezza. Oggi sono oltre 170.000 i privati (con e senza partita Iva), che hanno scelto di rinunciare all’acquisto dell’auto per affidarsi al noleggio".

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