Aumentano i comuni che rientrano nel nuovo perimetro delle Aree urbane funzionali, le cosiddette Fua, diffuso oggi dall’Istat sulla base del censimento del 2021 (clicca qui per scaricare l’elenco). Rispetto all’elenco precedente, che ai fini dell’incentivo mantiene comunque la sua validità, sono stati aggiunti 368 nuovi enti locali.
In totale più di 2 mila comuni
Complessivamente le aree urbane che il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha individuato quale criterio di accesso agli incentivi sono 83 per un totale di oltre 2.200 comuni. Si tratta di porzioni di territorio caratterizzata da una “city”, non necessariamente capoluogo di provincia, e dai comuni limitrofi caratterizzati da elevati flussi di pendolarismo con la city di riferimento.
Salva anche la vecchia lista
Come detto, e come già chiarito dal dicastero di via Cristoforo Colombo, i cittadini e le imprese che risultavano residenti o con sede legale nei comuni ricompresi nelle aree urbane funzionali vigenti alla data di pubblicazione del decreto ministeriale dell’8 agosto scorso conservano in ogni caso il diritto di richiedere il contributo, anche nel caso in cui tali comuni non risultino più inclusi nell’aggiornamento pubblicato oggi. Insomma, valgono entrambi gli elenchi. “Il ministero”, si legge in una nota del Mase, “vuole così assicurare la continuità dei diritti già riconosciuti, evitando ogni potenziale penalizzazione derivante da variazioni sopravvenute, nonché garantire l’estensione della platea degli aventi diritto, valorizzando l’aggiornamento Istat quale strumento di maggiore equità e inclusività nell’accesso alla misura”.
Come verificare se si risiede nel comune ammesso
In definitiva, per verificare se si rientra nel territorio che accede il contributo è possibile utilizzare il form di ricerca messo a punto dal ministero dell’Ambiente disponibile cliccando qui.
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