
Il car sharing napoletano dice addio alla Renault Twizy. La Bee-Green mobility sharing (questo il nome della società) ha deciso di abbandonare il capoluogo partenopeo dopo la revoca dei permessi per circolare sulle preferenziali e nelle Ztl. La doccia fredda è arrivata il 5 maggio scorso, quando il Comune di Napoli ha inviato una mail nella quale si annuncia la revoca dell'autorizzazione a partire dal primo giugno: “È vero che è consentito l'accesso alle Ztl dei veicoli elettrici, ma tali autorizzazioni, come riportato nel disciplinare di accesso alle Ztl e Aree pedonali, sono a pagamento. Il punto 2 dell'ordinanza 604 dice proprio che queste zone sono "a pagamento secondo la tariffa prevista per i non residenti/titolari di posto auto fuori sede stradale, il cui costo annuo a veicolo è di euro 100 euro”.
Milano e Roma: “Pertanto – prosegue il testo della mail - si invita a non accedere a tali aree a partire dall'1.06.2014, senza aver provveduto alla richiesta e relativo rilascio di contrassegni. Inoltre, si declina qualsiasi responsabilità a partire dalla predetta data per eventuali verbali elevati ai vostri veicoli”. Fino a questo momento il fenomeno Bee era stato un successo, come dimostrano le 40 auto elettriche e i 2500 abbonati al servizio nato a Napoli grazie all'inventiva di Valerio Siniscalco, ingegnere e amministratore delegato di Nhp la società capogruppo a cui fa capo Bee. L'esperimento è stato esportato anche a Milano e presto sbarcherà a Roma.
Silvio Campione
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