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Resilienza lungo termine

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Nella crisi, ormai strutturale, del mercato automotive, a -76%, si salva solo il noleggio a lungo termine nel terzo trimestre 2022, con un eccezionale +43,4% di volumi tra le auto, ma con un -12,2% tra veicoli commerciali leggeri. Bene anche il breve termine ma, anche qui, soprattutto per le autovetture, a + 44%, mentre i vcl mettono a segno un -8,7%. Un’ottima performance per il mondo noleggio che, però, sconta i ritardi delle vetture ordinate da tempo immemore e consegnate solo ora (con tempi di attesa persino superiori a un anno). L’effetto si vede anche sulla quota del mercato totale delle nuove immatricolazioni a lungo termine: nel terzo trimestre raggiunge il 22,4% rispetto al 16,3% del terzo semestre 2021. Nell’ambito dei vc l, il terzo trimestre del 2022 perde tutto il vantaggio accumulato nel primo semestre e chiude con un mesto -12,2%. Nonostante ciò, la quota del lungo termine sul mercato totale dei veicoli commerciali leggeri sale di un punto, portandosi al 26,9%, segno che il resto del mercato sta scontando l’incertezza di questo periodo. Con 8.443 vcl nuovi targati ai noleggiatori di lungo termine (quasi 1.200 in meno), il comparto segna il peggior terzo trimestre dal 2016: il lockdown del 2020 che fece impennare le consegne a domicilio e la conseguente domanda di veicoli commerciali leggeri sembra ormai molto lontano. La previsione di Dataforce, elaborata su dati del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e ACI/PRA, per la chiusura del 2022 è stata quindi aggiornata: il volume complessivo del noleggio a lungo termine (al netto del rent to rent) è di 264.000 immatricolazioni per le auto, con una crescita di 22.721 unità (+9,4%) sul 2021, a fronte di un mercato nel suo complesso previsto per quest’anno in contrazione del 14,9%. Tra i vcl invece il lungo termine è valutato sotto le 50.000 unità (48.100 per la precisione) con una crescita praticamente nulla (1.683 unità, pari al +3,6%), ma comunque positiva se paragonata al mercato totale, previsto in contrazione del 13,3%.

Reazione breve termine. Nel rent-a-car si registra un +44% di immatricolato (compreso il rent to rent) per 17.084 immatricolazioni totali nel trimestre, mentre nei vcl si registra un calo del 8,7% con soli 2.000 veicoli commerciali leggeri targati. Di conseguenza il forecast per il 2022 è leggermente ritoccato verso l’alto (a 55.000 immatricolazioni, compreso il rent to rent) per le auto, con una flessione verso il 2021 del 31,2% e a circa 7.000 per i vcl (che perderanno un quarto dei volumi rispetto al 2021).

Gli operatori. Leasys mantiene la prima posizione sia nel trimestre sia sul cumulato annuo tra le auto, mentre deve cedere il primato trimestrale ad Arval per quanto riguarda i veicoli commerciali, pur rimanendo largamente al primo posto nel periodo gennaio-settembre. Per il breve invece la classifica degli operatori di breve termine (compreso il rent to rent) tra le auto vede Avis Budget Italia riprendersi la testa della classifica, che era di Hertz Italiana, con un incremento di quota di mercato di oltre 3 punti. Inoltre, da questo trimestre alcuni operatori, precedentemente classificati come Altri Operatori, sono ora tracciati in chiaro, vista l’importanza dei volumi che sviluppano, con due di loro (Centauro Rent e Rental Plus) che entrano direttamente nella Top 10. Gli altri sono Felirent, Sinergia Rent, Rental Top e Buy Fleet. Tra i vcl, invece, l’insieme degli Altri operatori si conferma in prima posizione (nonostante le “fuoriuscite” degli operatori sopra citati) con una quota del 47,45% seguiti da Hertz Italiana con il 18% di quota e da Avis Budget Italia con il 10,85%.

Le alimentazioni e i contratti. Tutti gli utilizzatori indistintamente hanno preferito vetture diesel (addirittura il 100% del rent to rent) con buona pace di chi ha dichiarato guerra a questo tipo di alimentazione, mentre la durata dei contratti di noleggio a lungo termine riferibili alla clientela privata si attesta su locazioni superiori ai 2 anni: il 78% dei contratti varia da 25 ai 48 mesi, mentre solo il 4,2% si attesta tra i 12 e i 24 mesi, che è la durata tipica dei contratti di medio termine. Per le flotte aziendali invece si arrivano anche ai 5 anni (per l’11% dei contratti) e mostrano un ricorso al medio termine leggermente più elevato rispetto ai Privati. Ma quello che davvero sorprende è la lunghezza dei contratti in rent to rent: ben il 44,9% dei contratti iscritti ha una durata tra i 2 e i 3 anni, cosa davvero impensabile fino a pochi anni fa; evidentemente la carenza di prodotto e la tendenza diffusa dei Costruttori a non dare più gli sconti di una volta, stanno facendo cambiare radicalmente la strategia di “inflottamento/deflottamento” degli operatori a breve termine.

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