Fedele alla propria strategia di fornitore di servizi di mobilità premium, Sixt continua a muoversi nel mercato del noleggio puntando su una flotta concentrata su modelli d’alta gamma - nel cui segmento detiene il 60% del mercato europeo - e fornendo servizi dal car sharing, al ride hailing (con autista), agli abbonamenti (disponibili in dieci Paesi), alla micromobilità, oltre ovviamente al renting a breve, medio e lungo termine. Accanto alle ambizioni di crescita a livello globale - principalmente negli Stati Uniti, dove intende raggiungere quote di mercato analoghe a quelle detenute nel Vecchio continente - la società tedesca affermatasi a partire dagli anni 60 prosegue lo sviluppo delle attività in Italia: avviate in forma diretta a partire dal 2017, ora contano su una rete di filiali quasi totalmente gestite con personale e veicoli propri. Secondo Angelo Ghigliano, vice president e amministratore delegato di Sixt Italia, nel 2024 alle 23 installazioni aeroportuali già presenti se ne aggiungeranno altre tre a Pescara, Trieste e Trapani. Nello stesso anno, i punti di accesso nelle principali città passeranno da 10 a 23, con le prime due inaugurazioni già a gennaio, a Milano. Stabile il presidio delle stazioni ferroviarie dell’Alta velocità, con 10 sedi.

Le opinioni. Per rafforzare la conoscenza reciproca col mercato italiano, la Sixt ha realizzato un sondaggio in collaborazione con l’Università di Pavia, i cui risultati sono stati illustrati da Stefania Palumbo, Marketing manager di Sixt Italia. Quasi il 57% degli oltre mille intervistati utilizza l’auto per gli spostamenti quotidiani, che altrimenti avvengono per oltre il 35% a piedi, con una certa stabilità fra impiego settimanale e nei weekend. La quasi totalità - il 97% - è proprietario della vettura che guida, anche se poco meno del 60% segue l’evoluzione normativa in materia, anche in funzione dell’incertezza sul futuro della mobilità privata. Fra i più giovani, i mezzi pubblici rappresentano la seconda scelta. Ancora, il 59% vede positivamente le alternative alla proprietà come il noleggio a breve o lungo termine, purché convenienti e/o supportate da incentivi. La propensione alla condivisione è quasi inesistente in termini generali (1,8%) ma è la prima scelta, al 61%, per 18-40enni; o meglio sarebbe, perché l’effettivo utilizzo crolla anche in questa categoria al di sotto del 4%. I responsabili della ricerca ritengono tuttavia promettente la predisposizione di una fascia di utenza relativamente ampia alle modalità di spostamento alternative, in funzione di un loro futuro sviluppo.

In cerca di talenti. Infine, sempre nell’ottica del rafforzamento della presenza nel nostro Paese, la struttura italiana del gruppo tedesco ha avviato il progetto Sixt University, iniziativa che punta a cercare candidati da inserire nella propria struttura attraverso un originale percorso formativo e retributivo. Come ha spiegato Massimiliano Maini, vice president e amministratore delegato di Sixt Italia responsabile dei settori finanziario, legale e delle risorse umane, l’opportunità è aperta a chiunque fra i 18 e i 65 anni, purché con conoscenza della lingua inglese almeno di livello B1. Rivolta in particolare a studenti, impiegati o meno, l’University prevede il reclutamento attraverso i social, un corso di formazione online da uno a tre mesi a seconda delle funzioni e uno stage retribuito all’estero con eventuale formazione linguistica in base alla destinazione. Segue, dopo qualche mese, il rientro in Italia per l’inserimento nelle strutture nazionali della rete, con possibilità di carriera pressoché illimitate.
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