Seicento miliardi di euro: è il valore del mercato dell’auto usata in Europa stimato da uno degli operatori del settore. Un mercato che oggi si divide fra le vendite ai consumatori finali e i passaggi interni al mondo dealer, costruttori, società di noleggio, commercianti. Questi flussi influiscono sulle stesse quotazioni attuali e previsive dei veicoli, dove già oggi pesano le flotte di centinaia di migliaia - o di milioni - di veicoli intestati ai big del noleggio. Alle formule di determinazione del prezzo già complesse sono inoltre destinate ad aggiungersi ulteriori variabili. Oggi i responsabili del remarketing delle società di noleggio si confrontano con grandi numeri di veicoli, segmenti e range di anzianità. Lo sviluppo di forme di distribuzione più variegate (abbonamento, condivisione, noleggio a breve o a 36-48 mesi) farà crescere l’incidenza delle vetture usate più giovani e dalla carriera tracciabile. Un patrimonio che alcuni grandi player hanno già dichiarato di non volersi far sfuggire, dirottando una parte del prodotto verso nuovi cicli di vita: “dopo un periodo di quattro anni come tradizionale auto aziendale”, ha dichiarato recentemente il ceo di Arval, Alain van Groenendael, “altri quattro anni in noleggio secondario”. L’opportunità per incidere ancora di più sul mercato, ma anche una soluzione per privati altrimenti destinati a rinunciare all’auto.
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