Il 2023 è stato per Sixt il secondo anno record in termini di risultati, grazie a un aumento dei ricavi del 18% a 3,62 miliardi di euro. Complessivamente, rispetto al 2019, l’incremento è del 45%. Grazie anche all’attenuazione del fenomeno di carenza di veicoli, la flotta si è ampliata del 22% rispetto al 2022 fino a 172 mila unità, comunque in crescita del 12% rispetto al 2019. L’Ebt di 464 milioni è inferiore del 18% rispetto al primato del 2022, ma rappresenta comunque il secondo risultato più alto mai registrato dalla società di noleggio. La società tedesca imputa i valori inferiori agli obiettivi anche alle dinamiche di mercato che hanno caratterizzato i veicoli elettrici: valori residui significativamente più bassi e minore domanda rispetto ai modelli con motori endotermici hanno di fatto controbilanciato gli investimenti in campagne di marketing e infrastrutture dedicate alle Bev, fra cui 400 mila stazioni di ricarica. In assenza di questi fattori, il management della Sixt è convinto che l’Ebit 2023 avrebbe di nuovo oltrepassato quello dell’anno precedente.
L'accordo con Stellantis. La flotta, che ha toccato un picco di 189 mila veicoli nel terzo trimestre, ha una quota di vetture premium del 57%, la più elevata di sempre. Valore delle azioni e andamento dei ricavi per azione sono risultati superiori rispetto a quelli dei principali concorrenti. La strategia di sviluppo proseguirà nel 2024, oltre che con aperture di nuove sedi – anche in Italia, dove il programma prevede dieci inaugurazioni – con accordi quadro come quello appena annunciato con Stellantis. Il programma di acquisto di 250 mila veicoli di tutti i marchi del gruppo sembra diretta conseguenza delle anomalie causate dall’elevata esposizione di Sixt sul fronte elettrico nel corso del 2023, essendo improntato alla flessibilità delle forniture anche e soprattutto riguardo ai tipi di alimentazione. Konstantin Sixt, che conduce l’azienda di famiglia insieme al fratello Alexander – entrambi hanno la qualifica di ceo - ha voluto precisare che una quota consistente della flotta Stellantis sarà consegnata già nel 2024 e che l’accordo non influenzerà le forniture da parte di altri costruttori, specie nel segmento delle vetture di prestigio. La strategia premium di Sixt non cambierà e il contingente Stellantis, semplicemente, si aggiungerà a quelli di altri brand.
Effetto premium. Un programma di diversificazione che non riguarda solo i fornitori, ma si basa sulla già citata quota di veicoli ad alto valore, aumentati del 7% sul 2019. Ulteriori elementi che la Sixt cita a sostegno della propria fiducia in un rapido recupero sono la percentuale di elettriche, a fine febbraio 2024 scesa alla metà rispetto al 31 marzo 2023 e a livelli inferiori rispetto ai diretti concorrenti; il profilo di clienti con un comparto b2b che rappresenta circa un quarto del fatturato; la distribuzione geografica dei ricavi omogenea; il 70% della base di costi Sixt variabile; il periodo medio di permanenza in servizio delle vetture mediamente più breve rispetto ai concorrenti (meno di un anno). Quanto alle novità per i clienti, continueranno gli investimenti per la digitalizzazione dell’esperienza di noleggio dalla prenotazione alla fatturazione. Le azioni intraprese fanno affermare al management di Sixt che l’Ebt per il 2024 dovrebbe essere compreso tra 400 milioni e 520 milioni di euro.
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