I quadricicli si stanno affermando come soluzione di mobilità alternativa nelle città e da qualche anno hanno attirato l’attenzione anche dei costruttori di vetture. Due le categorie: L6 per i leggeri con massa a vuoto sotto i 350 kg (escluse batterie su quelli elettrici), velocità inferiore o uguale a 45 km/h e massa a vuoto sotto i 350 kg, cilindrata non oltre 50 cm3 per quelli a benzina, potenza non superiore a 4 kW (5,44 CV) per quelli con diversa alimentazione; L7 per i pesanti da non oltre 400 kg (550 kg se destinati al trasporto merci), sempre esclusa la massa delle batterie nel caso di veicoli a corrente, velocità superiore ai 45 km/h e potenza inferiore a 15 kW.

I pesanti per la condivisione. Il mercato complessivo nel 2023, secondo le elaborazioni di Dataforce su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ammonta a 17.099 unità, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Accanto a una quota 85% di privati, che sale al 90% per i soli L6 e diventa del 66% fra gli L7, anche le società mostrano interesse per questa tipologia di veicoli, specie i pesanti. Le aziende che hanno proceduto ad acquisti diretti arrivano quasi al 20%; cala al meno del 6%, invece, la percentuale dei quadricicli destinati al noleggio a lungo termine, in funzione della modalità di acquisizione di imprese di car sharing o enti pubblici, in grandi lotti in un anno e magari in numeri più limitati il successivo. Minima la share degli L7 nel breve termine, così come si confermano molto basse le quote di acquisti diretti di società e delle varie forme di noleggio per gli L6. Quanto alla ripartizione delle alimentazioni, l’elettrico è in ampio vantaggio al 58%, seguito dal diesel al 35 e dal benzina al 7.
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