Se la 500 è accattivante, che cosa dire di questa ancora più sfiziosa Abarth 500 C? A due anni e mezzo dalla presentazione del modello "normale" della celebre citycar Fiat, il Gruppo torinese cavalca ancora il successo della sua icona proponendo, al Salone di Ginevra, un'inedita variante Abarth della piccola scoperta. Un gioiellino superpersonalizzabile che strizza l'occhio a un pubblico giovane, anche femminile.

Partiamo dallo stile. La prima convertibile della "storia moderna" della Abarth ha il tetto di tela disponibile in due colori, nero e grigio titanio, abbinabili alle classiche tinte di carrozzeria (rosso, grigio, bianco pastello o perlato) o alle inedite combinazioni bicolore: nero e bianco oppure grigio chiaro e scuro. Nuovi il design dei cerchi di lega diamantati da 17" e lo spoiler posteriore, più lungo rispetto a quello della versione coperta.

Adesso passiamo alle cose serie. Cioè alla meccanica. Il propulsore della Abarth 500 C è lo stesso 1.4 T-Jet della 500, ma con 5 CV in più: 140 invece di 135. È diverso però il cambio, di derivazione racing: si chiama "Abarth Competizione", ha sei rapporti a comando elettroidraulico con palette dietro al volante ed è offerto di serie. In pratica, è un cambio meccanico in cui la leva manuale è sostituita da attuatore controllato elettronicamente, utilizzabile sia in modalità "auto" sia in "manual"; in entrambi i casi, se si attiva la funzione "sport", che modifica i parametri di motore e sterzo, anche la cambiata diventa più veloce.

"0-100" in 8,1 secondi. Rimangono anche su questo modello il sistema Ttc (Torque transfer control), per un migliore trasferimento della coppia alle ruote, e l'indicatore del punto ottimale di cambiata. L'accelerazione da 0 a 100 km/h della 500 C è leggermente inferiore rispetto a quella della 500 Abarth (8,1 secondi invece che 7,9) mentre la velocità massima (205 km/h) e i consumi medi dichiarati (6,5 litri/100 km) rimangono invariati. C. Bal