Ci risiamo. Anche alla Aston Martin rinvedicano di aver ridotto del 25% le emissioni della gamma negli ultimi due anni. A Ginevra, non c'è una conferenza stampa, un singolo stand o un'intervista senza la parolina magica "CO2".
Cattura l'attenzione. Quando, poi, ci si mettono marchi di lusso come la Aston, che ha scritto la storia delle sportive, si rasenta il ridicolo. Stavolta sullo stand della regale "casata" inglese campeggia la piccola Cygnet, una citycar costruita sulla base della Toyota iQ. Eppure, sono tutti lì a fissarla o magari guardano la Rapide, la prima Aston a quattro porte.
Non è uno scherzo. Allestita per i palati più esigenti, la Cygnet è una sorta di "tender" di lusso, con interni confezionati a mano e rigorosamente in pelle, tecnologia digitale e livree sgargianti. Insomma, quello che inizialmente sembrava un azzardo è diventata una cosa molto seria: potrebbe essere venduta non soltanto ai clienti Aston, ma anche ai comuni mortali. Il prezzo rimane top-secret, anche se è facile immaginare che non sarà quello di una iQ.
Aston Bez. Accanto alla piccola, poi, ci sono due edizioni speciali: la V12 Vantage Carbon Black Edition, caratterizzata da una speciale verniciatura che richiede 50 ore di pittura manuale. La seconda, invece, è fortemente autocelebrativa: si chiama DBS UB-2010 Limited Edition ed è stata realizzata per celebrare i 10 anni di Ulrich Bez alla guida di Aston Martin. Persino il terribile 2009, secondo il vulcanico amministratore delegato, si è chiuso in attivo con un leggero profitto.
Da Ginevra, Daniele Sparisci
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