Nata in Russia, punta alla conquista dell'Asia
Si chiama Arkana, ma di misterioso ha davvero poco: dietro la carta d’identità da concept car si nasconde un’auto che è già pronta per la produzione. Il modello presentato dalla Renault al Salone di Mosca debutterà nella prima metà del 2019 sul mercato locale. Che è in procinto di diventare il primo al mondo per il gruppo francese: "Siamo in Russia da venti anni con la fabbrica di Mosca e in questo periodo siamo diventati il marchio straniero più forte nel Paese", afferma Nicolas Maure, presidente di Renault nella regione Eurasia. "Al punto che ci possiamo ritenere la più russa delle Case straniere e al contempo la più francese di quelle russe".
Maure: "È il punto di rottura". Con una quota di mercato combinata del 28,1% considerando anche la Lada, il costruttore d’Oltralpe ha effettivamente le carte in regola per approfittare della ripresa delle vendite in Russia: "Sandero, Duster, Kaptur (che qui si chiama con la 'K' ed è un po’ più lunga della nostra) e Koleos vanno alla grande", rivendica Maure, "ma la gamma è ancora incompleta. La Arkana rappresenta il punto di rottura tra quello che siamo stati negli ultimi venti anni e quello che vogliamo essere nei prossimi venti".
Non solo Russia: nel mirino i mercati asiatici. Che la Renault creda nelle sue potenzialità in Russia è confermato da una circostanza: il progetto dell’Arkana è nato proprio qui. "Al nostro quartier generale di Mosca eravamo convinti che i clienti russi potessero essere interessati a una Suv con l'eleganza di una berlina, ma che offrisse anche varianti a quattro ruote motrici per affrontare le condizioni invernali di queste strade. È in tutto e per tutto una concept russa", sottolinea il dirigente francese, "ma ha anche ambizioni globali: il progetto dell’Arkana troverà sbocco anche su altri mercati asiatici, aiutandoci a raggiungere i nostri obiettivi di crescita per il 2022".
Van den Acker: "Muscolare e ambiziosa". "È la prima Renault ad hoc per la Russia", gli fa eco il responsabile del design Laurens van den Acker. Che ha definito uno stile sorprendentemente armonioso per questo modello: le Suv-coupé corrono il rischio congenito della pesantezza estetica, ma qui l’equilibrio raggiunto è notevole. "L’abbiamo immaginata così, muscolare e ambiziosa. La forza del suo carattere è espressa dai passaruota evidenti e dall’altezza da terra che la rende una sport utility a tutti gli effetti".
Un volto familiare. "Del resto", ricorda il designer olandese, "dovevamo sottolineare la presenza delle quattro ruote motrici e le capacità sui fondi difficili". Una proposta su misura per esigenze ben precise, dunque, ma non per questo scollegata dal ragionamento stilistico che segue il marchio nel resto del globo: "Il muso, con i full Led e la sagoma a 'C' dei gruppi ottici, esprime l’appartenenza dell’Arkana alla famiglia Renault." Anzi, aggiungiamo: la parentela è così chiara da suscitare perplessità sulla decisione di non portarla in Europa. Per il momento.
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