La prima novità Jeep a esordire sotto l'egida torinese è la Grand Cherokee. L'imponente madre di tutte le Suv, giunta alla sua quarta generazione, conferma come la Casa di Auburn Hills si stia adeguando ai dettami di Sergio Marchionne. Sebbene il cuore del progetto rimanga quello di un tempo, la nuova Sport Utility segue le indicazioni dell'amministratore delegato di Fiat-Chrysler, che vuole automobili meglio rifinite, di maggiore qualità percepita e più stradali.

Sempre a suo agio. Equipaggiata con il nuovo V6 di 3.6 litri con fasatura variabile (in listino entro la fine dell'anno), la Grand Cherokee è perfettamente a suo agio sia sull'asfalto sia su più impegnativi tracciati misti. Potenza e coppia sono più che sufficienti, mentre il telaio più rigido, la buona insonorizzazione e le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift (regolabili in cinque posizioni) rendono ottimo il confort di marcia in ogni condizione.

4x4...x4. Quando si affronta l'offroad entrano in azione i due sistemi di trazione integrale: Quadra-Trac II e il più sofisticato Quadra-Drive II, dotato di differenziale autobloccante elettronico posteriore a slittamento limitato. In più, a trasformare tutti in fuoristradisti provetti c'è ora il Selec-Terrain, manettino che chiede al guidatore soltanto di selezionare una delle cinque modalità (Auto, Sport, Sand/Mud, Snow e Rock), lasciando all'elettronica il compito di coordinare motore, freni, sospensioni, controllo della trazione e della stabilità.

Qualità quasi rivoluzionaria. Quanto alle finiture e alla qualità percepita, la nuova Grand Cherokee appare addirittura rivoluzionata rispetto alla versione precedente. La pelle naturale con cuciture a vista dei rivestimenti e il vero legno della parte superiore del volante e degli inserti sulla plancia sono soltanto la punta di diamante di un abitacolo di classe. Riuscita anche la rivisitazione dell'iconico design della carrozzeria.